S&P, la soddisfazione della maggioranza. FdI: “Il governo porta stabilità e fiducia negli investitori”

21 Ott 2023 14:42 - di Natalia Delfino
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La conferma del rating italiano da parte di Standard&Poor’s è “motivo di soddisfazione” per la maggioranza, poiché rappresenta l’ennesimo, importante segnale sul fatto che il governo si sta muovendo nella direzione giusta, a partire dalla manovra. “Forse è il caso di accettare la realtà: il governo Meloni porta stabilità e gli investitori hanno fiducia nel Paese”, ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economico di FdI, Marco Osnato, con evidente riferimento a “cassandre” e detrattori che ipotizzavano, e forse finanche auspicavano, un declassamento.

Osnato: “Le cassandre accettino la realtà: il governo Meloni porta stabilità e fiducia”

“S&P dà alle cassandre due, forse tre notizie in una. La prima: l’Italia si conferma un emittente di debito con un rating ‘investment grade’, sottoscrivibile dalla maggior parte degli organismi d’investimento collettivo del risparmio, anche stranieri. Secondo: l’outlook è stabile, altro che deterioramento in arrivo. E le proiezioni di crescita del Pil ci vedono oltre la ‘soglia psicologica’ dell’1% nel 2025 e con una crescita dello 0,9% quest’anno, dato al di sopra dell’obiettivo del governo”, ha sottolineato Osnato, invitando i gufi a rassegnarsi.

Malan: “S&P promuove i conti dell’Italia e boccia i gufi della sinistra”

Il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan, ha poi sottolineato che “il giudizio arrivato dall’agenzia di rating S&P ha confermato che la nostra economia è solida e ha buoni fondamentali. Chi, come quasi tutta la sinistra, tifa sempre per lo sfascio e per il tanto peggio tanto meglio è rimasto deluso”. “Da quando Giorgia Meloni è alla presidenza del Consiglio – ha ricordato quindi Malan – lo spread è sceso di 37 punti, il prezzo del gas è diminuito del 58% e la Borsa è salita del 30%. Per non parlare dei risultati raggiunti nel mercato del lavoro con il massimo storico degli occupati (61,5%) e il minimo tasso di disoccupazione (7,3%) dal 2009: negli ultimi 43 anni solo 3 volte si è registrato un numero di disoccupati inferiori a questo. Numeri che spiegano il giudizio di S&P, che promuove i conti dell’Italia e boccia i gufi della sinistra“.

Foti: “Da S&P conferma della serietà del governo Meloni e delle sue politiche economiche”

Il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, ha spiegato che il giudizio di S&P “è motivo di soddisfazione”, sottolineando che “il primo giudizio, da parte di una delle più importanti agenzie di rating, sui nostri conti pubblici risulta essere estremamente positivo, a dimostrazione della serietà del governo Meloni e delle politiche intraprese per rilanciare l’economia, volte a tutelare i cittadini rispettando, al tempo stesso, gli equilibri di finanza pubblica”. “Si tratta dell’ennesima testimonianza della fiducia che a livello internazionale gode il sistema economico italiano”, ha aggiunto Foti, per il quale “nonostante i gufi e la difficilissima congiuntura internazionale in cui ci troviamo, la ‘nave Italia’ sta tenendo la barra dritta, grazie alle misure portate avanti da un esecutivo che sta finalmente rimettendo al centro l’interesse esclusivo della Nazione”.

La soddisfazione di FI: “C’è fiducia nell’Italia, nella sua stabilità, nel lavoro del governo”

Anche Antonio Tajani, al termine della riunione della segreteria di FI, ha sottolineato che “le valutazioni di S&P confermano che la manovra approvata dal governo rassicura i mercati, rassicura le agenzie di rating: questo significa che stiamo andando nella giusta direzione”. “Forza Italia continuerà a lavorare perché a livello internazionale la credibilità del nostro Paese sia sempre maggiore”, ha quindi assicurato il vicepremier e segretario azzurro. E sul fatto che “c’è fiducia nell’Italia, c’è fiducia nella nostra stabilità e nella capacità del governo di tenere al sicuro i conti pubblici” si è soffermata anche la capogruppo di FI al Senato, Licia Ronzulli, anche lei sottolineando anche l’ennesima batosta per gli “uccelli del malaugurio della sinistra”.

 

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