Sinistra spudorata: vengono smascherati e rigirano la frittata. Bonelli in procura per il video di Salvini

6 Ott 2023 15:57 - di Vittoria Belmonte
video Salvini

Il verde Angelo Bonelli ha fatto l’ennesima passeggiata in Procura. Stavolta per presentare un esposto contro Salvini e il video che smaschera la toga rossa Iolanda Apostolico in piazza con i centri sociali.

Per la sinistra la giudice Apostolico è una “vittima”

La sinistra ha confezionato già nella giornata di ieri il racconto vittimistico che mira a rigirare la frittata: non è la giudice che si è esposta politicamente ledendo il principio della terzietà del magistrato ma è Salvini che ha usufruito di una schedatura della polizia. Il passo ulteriore è sempre lo stesso: saremmo in un clima di regime, di persecuzione e di repressione. Mentre la verità è che parte della magistratura orientata a sinistra mostra senza vergogna la sua voglia matta di intromettersi nelle vicende politiche del paese.

Bonelli: i casi sono gravi quando smascherano la sua parte politica

Dice Bonelli : “Se fosse confermato che il video pubblicato dal senatore Matteo Salvini sia materiale proveniente dagli uffici della Polizia di Stato, ci troveremmo di fronte ad un caso di rilevante gravità. Un video di oltre 5 anni fa viene riesumato non ai fini di evidenziare reati, perché se così fosse avrebbero dovuto essere perseguiti d’ufficio 5 anni fa, e nessun reato è stato commesso in quella manifestazione, ma per diventare strumento in mano al segretario nazionale della Lega Matteo Salvini, con lo scopo di alimentare uno scontro politico contro le decisioni assunte della magistratura e contro una parte delle forze politiche di opposizione”. Gli fa eco Nicola Fratoianni (i due si indignano sempre in coppia): Meloni deve spiegare. Non è la giudice dunque che deve spiegare, ma la Meloni. Che faccia di bronzo.

Lo hanno fatto anche con il caso Donzelli-Delmastro

Non è la prima volta. Quando Giovanni Donzelli rivelò in aula che i deputati del Pd andavano a trovare l’anarchico Cospito che era in combutta con i mafiosi per abbattere il 41bis i dem si offesero al punto da reagire proprio come stanno facendo oggi. Da chi aveva avuto i documenti Donzelli? Bonelli si fece un’altra passeggiata in Procura con l’esposto pronto.  “L’onorevole Donzelli ha reso pubblici contenuti puntuali delle conversazioni tra il detenuto Cospito” e alcuni esponenti della mafia, spiegò Bonelli, e “il viceministro Delmastro ha ammesso di essere stato lui ad aver dato le informazioni”. Queste informazioni “non sono nella disponibilità dei parlamentari”, quindi il fatto è di “una gravità inaudita”. Anche qui frittata rigirata. Lo scandalo non era che i parlamentari Pd avevano appoggiato una campagna contro il 41bis sostenuta anche da detenuti mafiosi ma che Donzelli lo aveva rivelato… E’ lo stesso schema del video di Salvini.

Un africano stupra? Il video non si deve vedere…

Prima ancora, quando imperversava la campagna elettorale per le politiche del 2022, Giorgia Meloni postò dal sito del Messaggero un video assai crudo su una donna ucraina di 55 anni stuprata da un richiedente asilo di origine africana di 27 anni, a Piacenza. Il volto della donna era oscurato ma si sentivano le sue urla. Il video smascherava ancora una volta i racconti rassicuranti della sinistra sulle “risorse” provenienti dall’Africa. Tra loro vi sono anche delinquenti e stupratori, ma denunciarlo non si può. Bisogna che la parola d’ordine sia “accoglienza” a tutti i costi. Tranne poi rimproverare al governo Meloni di non avere attuato il blocco navale. E dunque fu Enrico Letta in quel caso a rigirare la frittata: Meloni – fu l’accusa – fa propaganda sulla pelle delle vittime di stupro. 

Dunque la tiritera è sempre la solita: quando vengono messi nell’angolo, quelli di sinistra anziché fare mea culpa e sostenere la sacrosanta battaglia per una magistratura imparziale o che almeno ne abbia la parvenza, la buttano in caciara gridando al dossieraggio.

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