Salario minimo, la Camera rinvia in Commissione la proposta di legge. La sinistra ha una crisi isterica

18 Ott 2023 13:34 - di Alberto Consoli
Salario minimo

L’ Aula della Camera ha rinviato in Commissione la proposta di legge sul salario minimo. La richiesta è stata approvata con 21 voti di differenzae, come avviene in questi casi, non vengono indicati i voti a favore e contro. E’ stato il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia  in apertura della seduta a motivare il rinvio per “un approfondimento” dopo il parere fornito da Cnel. Le opposizioni impazziscono immediatamente dopo la votazione che sancisce il rinvio con 21 voti di scarto. E’ una gara a chi dà più i numeri:

Rizzetto: “Le opposizioni impaurite da Cnel? Fate un referendum per abolirlo…”

Il Pd con la Schlein in testa afferma, di volta in volta che: “Meloni butta la palla in Tribuna”; “che il governo odia i poveri” (un must dell’opposizione); “e che il rinvio è un modo per affossare la proposta sul salario minimo”. Il leader del M5S Conte ancor più grossolanamente sostiene che “Meloni vuol far decidere a Brunetta” (presidente del Cnel ndr). La crisi isterica delle delle opposizioni prosegue con il più ridicolo di tutti, Nicola Fratoianni di Avs, il quale sostine che “la maggioranza scappa. Voi – dice rivolto al governo- avete paura non dell’opposizione ma degli elettori, dei vostri elettori”, Che, secondo lui sono favorevoli al salario minimo. Si illude, non è affatto così. E del resto, il parere dato dal Cnel merita un approfondimento.

Salario minimo: le opposizioni sclerano

Replica infatti Rizzetto: “Se le opposizioni sono tanto impaurite e preoccupate dal Cnel, organo Costituzionale, possono sempre cercare di indire un referendum per abolirlo. Ed abbandonare la politica, se mai lo perdessero. Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”, dice il  presidente della commissione Lavoro alla Camera. Azione- Iv si accoda alla teoria bizzarra della “fuga” della maggioranza: “Non è solo un problema di fuga. E’ un’operazione di depistaggio delle responsabilità: perchè la maggioranza non vuole prendersi la responsabilità di dire che non vuole il salario minimo; e non si prende la responsabilità perchè sa che i cittadini vogliono il salario minimo”. Così il capogruppo di Azione-Iv, Matteo Richetti. Bizzarra affermazione: il governo ha sempre detto di essere contrario al salario minimo, che non risoverebbe il lavoro povero. Di qui la richiesta del parere del Cnel. Poi l’opposizione arriva al patetico tentativo di dividere la maggioranza insinuando incrinature, dietro i 21 voti di scarto con cui è passato il rinvio della discussione.

Salario minimo: Foti stronca chi adombra divisioni nella maggioranza

Replica Foti a muso duro: “Nessun segnale politico” replica il capogruppo di FdI alla Camera: “Se andate a vedere la media delle altre votazioni, le percentuali sono le stesse di sempre. Non mi pare ci siano differenze”. Dall’opposizione si fa notare che tra i banchi di Forza Italia ci sarebbero state le assenze più numerose: “Io curo i miei ed erano tutti presenti”, ha replicato Foti ai cronisti. E’ intervenuto, a distanza, Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, che ha fatto una notazione appropriata: “L’Europa, quando si è iniziato a discutere sul tema di salario minimo, ha preso come esempio l’Italia: dove l’80% è fatto attraverso la contrattazione collettiva sui contratti maggiormente rappresentativi. Quindi noi siamo stati un esempio. Questa, secondo noi, è la strada maestra”.

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