L’ultima sbruffonata del tiktoker marocchino che s’è auto-nominato “capo dei treni”: qui non mi sento integrato
Dall’alto di un ruolo che si è auto-riconosciuto sui social di “capo dei treni”, il tiktoker marocchino Omar Zangalewa sponsorizza l’ultima follia con l’inviata di Dritto e Rovescio. E ai microfoni del programma di Paolo Del Debbio, torna a delirare – e a indignare spettatori tv e la ben più vasta platea dell’opinione pubblica – sbeffeggiando norme in vigore e buon gusto.
A “Dritto e Rovescio”, l’ultima sbruffonata del tiktoker marocchino
«Le leggi sono cambiate: chi ha il biglietto scende, chi non ce l’ha resta con noi nel luxury», recita l’ultimo mantra dell’autonominato giustiziere delle ferrovie, il provocatore social marocchino che con quasi 50mila follower, nei suoi video – oltre a trasformare i vagoni in sale giochi, cucine e piscine improvvisate – invita a trasgredire e a farsi beffa di regole e divieti. Con buona pace di chi, quelle regole e quei divieti li rispetta. Anche assolvendo all’onere del pagamento del titolo di viaggio.
Il provocatore social che si è auto-nominato il “capo dei treni in Italia”
E ancora. «Mi sento più marocchino che italiano», ha anche l’ardire di ribadire il tiktoker al microfono dell’inviata di “Dritto e Rovescio”, dopo aver sponsorizzato l’ultima follia ascrivibile al florilegio di provocazioni con cui il giovane si auto-pubblicizza sui social. Imprese non proprio edificanti, anzi… Come quelle che vedono il tiktoker marocchino – come ricorda oggi il sito del Tgcom24 che riprende il caso rilanciato ieri dalla trasmissione di Rete 4 – «percorrere lunghe tratte su treni regionali e nazionali completamente gratis».
Il tiktoker marocchino che non paga mai il biglietto del treno e trasforma i vagoni in sale giochi, cucine e piscine
Uno sfregio da incorniciare sui social, a caccia di like e visualizzazioni, più che il prodotto di una protesta intestata a rivendicazioni sociali frutto di una dissidenza minimamente strutturata. E anche quando, ancora ieri da Rete 4, il tiktoker marocchino accenna a polemiche che rimandano a realtà più articolate e complesse, dicendo «anche se ho la cittadinanza, qui non mi sono mai sentito integrato», la sparata finisce nello slogan più becero e scontato: «I diritti che hanno gli italiani, noi non li abbiamo».
Cosa non si farebbe per follower e like…
Il che, detto da un personaggio che si è costruito ad arte una certa notorietà digitale tuffandosi nelle fontane pubbliche. Facendo il bagno in piscine gonfiabili montate a bordo dei treni. Zigzagando con il monopattino elettrico tra passeggeri e pendolari di ritorno da una giornata di lavoro e di fatiche, e esortando alla “rivolta del biglietto ferroviario” invocando l’ostentazione del suo mancato pagamento – e invitando i “maranza” a seguire il suo esempio – dire che è eleva beffa e indignazione all’ennesima potenza è dire poco.
Se le sparate social dei tiktoker marocchino diventano ogni giorno, a ogni nuovo post, sempre più insopportabili
Una sparata la sua che, a monte di tante altre già ostentate sulle vetrine social. E specie in considerazione delle violenze fisiche e verbali che controllori e dipendenti ferroviari in trincea sui convogli sono costretti a subire da lui e dai suoi seguaci, diventa ogni giorno – e ogni sbruffonata video postata in rete – sempre più insopportabile.