Hamas, Pd bifronte. Spunta Rosy Bindi tra i giustificazionisti: la colpa è anche di Israele

11 Ott 2023 9:05 - di Stefania Campitelli

Cresce a sinistra l’esercito dei ‘ma anche’ sul massacro di Hamas contro Israele. Sentimenti filo-palestinesi che riemergono tra mille rivoli imbarazzando i vertici del Nazareno, sempre in bilico tra giustificazionismo e solidarietà a Israele. Qualcuno prende il microfono alla fiaccolata per Israele promossa dal Foglio, si commuove al pensiero dell’olocausto israeliano, qualcuno fa il tifo per Hamas.

Hamas, l’esercito dei filopalestinesi del Nazareno

Dopo la performance degli studenti di Milano che in aula ‘brindano’ alla strage e lo show di Patrick Zaki arrivano le parole di Rosy Bindi. Per non parlare di molti dirigenti della Cgil molto freddi nel denunciare il bagno di sangue  contro i civili israeliani. C’è chi, pochi minuti dopo l’attacco di Hamas, posta sui social una foto dal titolo “Palestina free”.

Rosy Bindi: la colpa è anche di Israele

Da Rosy Bindi, però, te lo aspetti di meno. Eppure, ospite di Tagadà su La 7, anche lei tira fuori il vecchio ritornello delle colpe storiche di Tel Aviv. “È necessario che Israele faccia un esame di coscienza sul suo recente passato”, dice. E ancora: “Il consenso attorno ai terroristi cresce perché la questione israeliana non è mai stata risolta”. Il finale, poi, è un capolavoro di ipocrisia. “Uno Stato democratico non può reagire con gli stessi mezzi dei terroristi. Le Nazioni Unite non hanno esitato a chiedere a Israele a non reagire con metodi medievali. Israele dovrebbe interrogarsi sugli strumenti usati fino ad oggi”.

L’accoglienza di Boldrini al compagno Hannoun

Non è ancora come il ricercatore coccolato dalla sinistra radicale, che ha definito il primo ministro israeliano Netanyahu “un serial killer”, ma è un chiaro invito ad andare ‘oltre’ lo sterminio della cellula di Hamas dei cittadini israeliani, donne, ragazzi e bambini. La Bindi è in buona compagnia. Soltanto pochi mesi fa l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme al compagno Nicola Fratoianni, ha incontrato pubblicamente Muhammad Hannoun, l’architetto palestinese segnalato all’Antiriciclaggio per aver finanziato soggetti vicini all’organizzazione terroristica palestinese. Lo stesso che avrebbe intenzione di organizzare a Milano a fine ottobre una manifestazione che strizza l’occhio ad Hamas, sulla quale Transatlantic friends of Israel ha chiesto lumi al ministro dell’Interno Piantedosi.

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