Hamas bombarda l’ospedale di Ashkelon. Terzo italiano disperso, era al rave nel deserto
Sono tre i cittadini italo-israeliani dispersi in Israele. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un messaggio su X. “Purtroppo abbiamo appena appreso, su segnalazione dei genitori, che manca all’appello un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti. Ho appena parlato con la famiglia cui ho garantito massima assistenza”. La notizia arriva mentre continua il rientro degli italiani bloccati in Israele dall’inizio del conflitto, coordinato dalla Farnesina tramite l’Unità di crisi. Mentre alcuni Paesi hanno fatto ricorso solo a vettori civili e altri solo ad aerei militari, l’Italia è stata l’unico Stato a unire le due forze, mettendo in campo un totale di sette collegamenti aerei per riportare a casa 900 tra turisti e pellegrini bloccati, sottolinea la Farnesina, secondo cui è stato fondamentale l’apporto del ministero della Difesa, con il Comando di Vertice Interforze e l’Aeronautica Militare, che hanno costruito in velocità una complessa operazione di emergenza per prelevare 400 persone.
Chi è il terzo italiano disperso
Stando a quanto si legge sui suoi profili social, Nir Forti viveva a Tel Aviv ma era originario di Omer, un sobborgo della città di Beersheba, nel sud di Israele. Lavorava dal dicembre del 2021 per Tyto Care, un’azienda che si occupa di assistenza sanitaria. Secondo quanto ricostruito, il giovane era al rave Festival dove è avvenuta la strage dei miliziani di Hamas. Il Corriere.it spiega che avrebbe partecipato, insieme alla sua fidanzata israeliana, al Festival della Musica di Be’eri dove, secondo quanto riferito da un amico, sarebbe stato ferito al torace. Il connazionale e la ragazza sarebbero attualmente dispersi.
Hamas bombarda un ospedale
A cinque giorni dall’inizio del conflitto, Tel Aviv si sta preparando l’annunciata “offensiva totale” a Gaza. Nel frattempo, Hamas colpisce gli ospedali. Ad Ashkelon, pochi chilometri a nord della striscia di Gaza, un razzo sparato da Gaza ha colpito l’ospedale Barzilai. Non si segnalano vittime. Una parte dell’ospedale funziona da tempo in un settore sotterraneo protetto. Nel nord di Israele – riferisce Haaretz – diversi ospedali hanno deciso di trasferire pazienti nel centro del Paese.
La Striscia di Gaza rimane al buio
Mentre il conflitto in Israele si allarga anche al confine Nord, con il Libano, e l’esercito israeliano prepara un «incremento degli attacchi» verso la Striscia di Gaza, quest’ultima continua a restare al buio. Così come le celle dove sono detenuti i palestinesi in Israele, a seguito dell’indicazione data dal capo dell’autorità penitenziaria israeliana, Katy Perry, di tagliare l’elettricità a tutti i prigionieri di sicurezza. La «massima priorità» al momento è «eliminare i comandanti di Hamas», ha detto Daniel Hagar, portavoce dell’esercito israeliano. La Cnn ha valutato che le vittime israeliane del conflitto sono al momento circa 1.200. In mattinata, il generale Omer Tishler, capo di stato maggiore dell’aviazione militare israeliana, ha dichiarato: «In qualità di forza armata, dobbiamo assumerci la responsabilità collettiva per non essere stati in grado di prevenire gli eventi recenti. Siamo tutti coinvolti e io personalmente mi assumo la responsabilità di questo». Ha inoltre annunciato che verrà condotta un’indagine sull’inaspettata invasione di Hamas, che ha colto Israele di sorpresa: «Il metodo di Hamas di nascondere i proprio membri tra la popolazione civile non sarà più tollerato».
Netanyahu e il leader dell’opposizione verso un governo d’emergenza
Intanto la Bbc annuncia che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il leader dell’opposizione Benny Gantz, dopo giorni di colloqui, hanno concordato per formare un governo di emergenza. Oltre – stando a quanto riportato in un comunicato diffuso da Netanyahu e Gantz – a un «gabinetto di guerra» con tre membri: il primo ministro, il ministro della difesa e il presidente dell’Unità nazionale. Pertanto, ora, non passerà alcun disegno di legge o decisione governativa che non riguardi la condotta della guerra e tutte le nomine degli alti dirigenti verranno automaticamente prorogate durante il periodo bellico. «Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo il controllo dell’area e ci stiamo muovendo verso un’offensiva totale» via terra, ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Neonati trovati decapitati a Kfar Aza: la conferma
Arriva intanto la conferma. Neonati e bambini piccoli sono stati trovati “decapitati” a Kfar Aza, nel sud di Israele, dopo gli attacchi di Hamas al kibbutz dove vivevano. A confermare la notizia, come riportato dalla Cnn, Tal Heinrich, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In mattinata l’esercito israeliano aveva detto di non avere conferme in merito alla notizia riportata dalla tv israeliana i24. Anche Hamas ha parlato di “accuse inventate” e promosse “da alcuni media occidentali, che adottano in modo non professionale la narrativa sionista piena di bugie e calunnie contro il nostro popolo palestinese e la sua resistenza”.