Cospito resta al 41 bis: “Estrema pericolosità”. Il Tribunale di Sorveglianza rigetta l’istanza di revoca

24 Ott 2023 8:12 - di Redazione
Cospito

L’anarchico Nicola Cospito resta al 41 bis. La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e gli organi centrali di polizia, nell’udienza che si è celebrata lo scorso 19 ottobre davanti al tribunale di sorveglianza di Roma, avevano dato parere favorevole alla cessazione del 41 bis per Cospito.  I giudici del Tribunale di sorveglianza non hanno accolto l’istanza, confermando il 41bis per l’anarchico. Nel respingere la richiesta i giudici scrivono  che Cospito continua ad avere una «estrema pericolosità». Che sarebbe confermata, secondo i giudici, anche dallo stesso parere della Dna, che pure era favorevole al venir meno del carcere duro. I magistrati evidenziano che Cospito ha «infuocato gli animi delle formazioni anarchiche» con la «clamorosa» iniziativa dello sciopero della fame.

Nicola Cospito resta al 41 bis: le motivazioni

“E’ evidente che la clamorosa iniziativa del pescarese abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto abbia reso il Cospito una figura di ancor maggiore carisma all’interno del sodalizio”, scrivono scrivono i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Cospito “è un soggetto che ha dimostrato particolare determinazione e per questo viene rispettato dai suoi sodali. Qualsiasi strategia programmatica degli obiettivi da colpire, in un ambito associativo che propugna espressamente il metodo della lotta armata o l’avallo di azioni violente sono considerati nel suo contesto eversivo autorevoli ed insindacabili”.

“Estrema pericolosità” di Nicola Cospito

“Pertanto – si sottolinea nel provvedimento depositato – non emergono elementi concreti che possano giustificare una rivalutazione delle condizioni di legittimità dell’art.41 bis”. Ma “semmai è dato rinvenire negli stessi pareri della Dna plurimi elementi di segno contrario; attestanti la estrema pericolosità del Cospito e la persistente attività della Fai Fri”. Ad avviso del Tribunale di Sorveglianza di Roma “non appaiono coerenti le conclusioni a cui è pervenuta la Dna; secondo cui dalla molteplicità dei canali decisionali si evincerebbe una ridotta pericolosità del Cospito. Che invece è descritto come figura di vertice del movimento come desunto dalla stessa Dna attraverso il richiamo testuale della nota Direttore centrale della Polizia di prevenzione”.

Lo sciopero della fame “ha infuocato gli animi delle formazioni anarchiche”

Per il tribunale della Sorveglianza, «l’aumento degli attentati» da parte di formazioni anarchiche «è coincidente non con l’applicazione del 41 bis ma con l’inizio dello sciopero della fame da parte di Cospito tant’è che si esauriscono con l’ultimo attentato appena due giorni dopo la conclusione dell’iniziativa personale». In questo senso, i giudici ritengono che «la clamorosa iniziativa del pescarese abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto lo abbia reso figura di ancora maggior carisma all’interno del sodalizio». La decisione va nella linea tenuta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Che si era opposto due volte alla revisione anticipata del carcere duro per l’ex insurrezionalista, la cui scadenza è prevista nel 2026.

 

 

 

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