Attentato a Bruxelles, arrestati due complici: la pista parigina al vaglio degli inquirenti
Per l’attentato di Bruxelles del 16 ottobre, due uomini residenti nella regione di Parigi e “probabilmente legati all’autore dell’attentato” sono stati incriminati da un giudice della capitale. Lo ha reso noto all’agenzia di stampa Afp la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat). I due, che erano stati presentati al giudice istruttore, sono stati incriminati per associazione terroristica e complicità nell’omicidio dei due tifosi di calcio svedesi. E posti in custodia cautelare, ha aggiunto il Pnat.
La strage di Bruxelles: arrestati due complici nella regione di Parigi
Le indagini comunque “proseguono per chiarire i legami” dei due uomini incriminati con il responsabile dell’attacco, il 45enne tunisino radicalizzato Abdesalem Lassoued. L’attentatore, che era un richiedente asilo sbarcato a Lampedusa nel 2011, aveva colpito a morte i due svedesi gridando “Allah Akbar”. E aveva rivendicato la sua appartenenza all’Isis, prima di essere ucciso nel blitz per catturarlo. Secondo quanto si apprende dalla stampa transalpina, i due uomini – di cui non sono state rese note le generalità- sono stati arrestati giovedì insieme ad altre due persone, poi rilasciate. I due arrestati sarebbero entrambi di origine tunisina, riporta La Stampa. Secondo alcune fonti, si tratta di due cittadini tunisini di circa 40 e 50 anni di età – riporta Sky Tg 24.
Bruxelles, secondo le fonti i complici sarebbero entrambi tunisini
Il più giovane, che “risiede da circa 20 anni in Francia”, contesta “formalmente le accuse”, spiega alla Afp il suo avvocato, Souleymen Rakrouki; assicurando che il suo assistito “non ha nulla a che vedere né da vicino né da lontano con l’attentato”. L’assalitore di Bruxelles “è un amico che conosceva da tanto tempo, di cui non aveva visto segni di radicalizzazione. Mai avrebbe potuto immaginare un tale passaggio all’azione”, ha precisato.
Si indaga sul tipo di relazione tra l’attentatore Abdesalem e i due uomini
Le autorità stanno provando a capire il tipo di relazione tra l’attentatore e i suoi due complici. A proposito di possibili complici, i carabinieri del Ros – insieme alla Digos e all’autorità giudiziaria di Bologna – hanno ricostruito il percorso fatto in Italia da Lassoued con l’obiettivo di risalire alla potenziale rete di conoscenze. Lassoued era evaso da una prigione tunisina dove stava scontando una lunga condanna e i funzionari tunisini avevano chiesto la sua estradizione del Belgio a testimonianza della pericolosità. Lo ricostruisce il Giornale.
Il dossier sull’attentato sarebbe stato dimenticato in uno schedario
Le autorità belghe avevano ricevuto la richiesta di estradizione nell’agosto del 2022, ma non è stata trattata” Fu una macroscopica sottovalutazione “che ha spinto il ministro della Giustizia, Vincent van Quickenborne, a presentare le sue dimissioni. “ll procuratore capo di Bruxelles, Tim De Wolf” affermò che “il dossier sull’estradizione del terrorista probabilmente era stato dimenticato in uno schedario”. Nessuna spiegazione, poi, sulla pesante condanna a 26 anni di carcere ricevuta in patria; “ma i media belgi hanno riferito che avrebbe commesso diversi omicidi. Attese conferme anche da questo fronte”.