Tirò uno schiaffo alla figlia che mandava foto intime a un ragazzo: madre condannata a 19 mesi di carcere

9 Set 2023 15:22 - di Roberto Garritano
Schiaffo

Una sentenza che sembra incredibile. Tira uno schiaffo alla figlia di dodici anni che aveva inviato delle foto sexy a un ragazzo e il tribunale di Roma la condanna a un anno e sette mesi di carcere per maltrattamenti. La sentenza dovrà essere lette nelle motivazioni ma è destinata a suscitare polemiche, poiché fra i maltrattamenti presunti ci sarebbe uno schiaffo data alla ragazzina dopo avere scoperto che aveva mandato( a soli dodici anni) delle foto intime a un ragazzo di 19 anni, quindi adulto.

Lo schiaffo e i maltrattamenti

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la bambina sarebbe stata oggetto di attenzione da parte dei servizi sociali, che sarebbero andati più volte a casa della madre. Gli assistenti infatti nel 2012 avevano bussato alla porta della famiglia a causa di una segnalazione e, una volta in casa, avevano trovato l’appartamento “oltremodo in disordine”. “È colpa di mia figlia che non mi aiuta nelle faccende domestiche”, avrebbe risposto la donna, scaricando le responsabilità sulla figlia dodicenne e spiegando di essere costretta a crescere tre figli da sola e di vivere anche con l’anziana madre.

Lo schiaffo per le foto sexy

 Il Corriere della Sera parla anche dell’ episodio chiave avvenuto nel 2016, quando l’imputata, dopo aver frugato nel cellulare della figlia, ha scoperto le immagini che la minorenne ha inviato a un 19enne. Erano foto che la ritraevano in pose sexy. Da qui la reazione della madre: un forte schiaffo al volto. Un episodio raccontato dalla ragazza ai servizi sociali, che hanno denunciato tutto.

Approfondire la sentenza

L’articolo emerso oggi riporta estratti di cronaca ma bisognerebbe in ogni caso leggere le motivazioni della sentenza. Se la condanna fosse maturata per lo schiaffo data alla figlia perché mandava foto osé, a dodici anni, a un adulto(sulla cui posizione è presumibile che siano state fatte delle indagini che abbiano escluso l’ipotesi di reato sessuale in danno di minori) sarebbe inaccettabile. Una reazione sbagliata a una preoccupazione più che legittima non può prefigurare un maltrattamento.  E una madre dinanzi a  una bambina di 12 anni che manda foto intime a un adulto può anche reagire d’istinto senza per questo finire lapidata e addirittura condannata.

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