Sangiuliano chiude il “caso Greco”: “Una bolla mediatica. Per noi conta il merito, non la casacca”
“Il merito, e non le appartenenze politiche, saranno sempre la bussola per le nostre scelte. A differenza di quello che abbiamo visto in passato”. Con questa frase il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano chiude definitivamente il “caso Greco”, ovvero l’ipotesi che il governo possa agire per rimuovere il direttore del Museo egizio di Torino, Christian Greco. Sangiuliano ha ribadito la linea del merito, per altro già ampiamente dimostrata, in una lettera a La Stampa, nella quale ha smontato la “bolla mediatica” costruita intorno a un caso inesistente.
Sangiuliano: “Il mio obiettivo sono la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio”
Dopo aver sottolineato il prestigio e l’importanza del Museo e ricordato che la Fondazione che lo governa “sceglie in maniera autonoma” a chi affidarne la direzione, il ministro ha spiegato di non conoscere personalmente Greco, ma di conoscerne “l’ottima fama” e di sapere che “in molti ritengono che abbia lavorato bene in questi anni”. “Di questo – ha sottolineato – non posso che essere felice perché il mio obiettivo, da ministro della Cultura, è la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio, sanciti dalla Costituzione”.
Il rispetto per una decisione che spetta alla Fondazione Museo egizio
“Chi ha l’onere e l’onore di amministrare in prima persona i numerosi enti culturali della nostra nazione – ha proseguito Sangiuliano – deve farlo secondo criteri ispirati alla competenza, alla professionalità e alle conoscenze scientifiche che caratterizzano ciascun settore. Chi lavora seguendo questi criteri e ricopre il suo incarico con rigore e professionalità avrà sempre il mio rispetto e potrà contare sulla massima collaborazione da parte del ministero”. “Greco è un apprezzato egittologo, non ha decifrato la Stele di Rosetta come ha fatto il grande Jean François Champollion, ma ha lavorato con impegno e risultati. E potrà continuare a farlo – ha chiarito il titolare della Cultura – fin quando la Fondazione che lo ha chiamato deciderà che è lui il più adatto”.
Sangiuliano: “Nessuno pensa di epurare Greco, noi guardiamo al merito”
Dunque, nei confronti di Greco “non c’è alcun pregiudizio, né tanto meno è in corso una minacciosa campagna, con annesse liste di proscrizione, per ‘cacciarlo’ dal Museo”. “Il merito, e non le appartenenze politiche, saranno sempre la bussola per le nostre scelte. A differenza di quello che abbiamo visto in passato”, ha rivendicato ancora Sangiuliano, dicendosi “veramente stupito dalla bolla mediatica che determinati osservatori e forze politiche stanno ideologicamente portando avanti, forse con l’obiettivo di ottenere un ritorno politico”. Una “bolla” costruita intorno al fatto che l’assessore regionale piemontese Maurizio Marrone, “amico e persona di grande qualità, sensibile alle questioni culturali e col quale collaboro con grande profitto, e che non ha certo bisogno di me per essere difeso”, in un’intervista ha ricordato la vicenda del professor Francesco Tiradritti, vittima di una ingiusta esclusione dal CdA della Fondazione, in un ragionamento più ampio nel quale “ha riconosciuto le doti manageriali di Greco” e “non ha evocato nessuna epurazione”. “Sarebbe bastato leggere le sue parole invece di affidarsi ai commenti di parte”.
Fine della “bolla mediatica”: caso chiuso
Quindi la rassicurazione e la chiusura definitiva del “caso”: “Il Museo Egizio è troppo importante per essere impantanato in polemiche di bassa cucina politica: il ministero della Cultura assicurerà sempre massima collaborazione e lavorerà con la Fondazione per valorizzarlo e per renderlo sempre più attrattivo. Così come ha fatto per un’altra eccellenza che si trova nel capoluogo piemontese: i Musei Reali di Torino, che il governo Meloni ha deciso di inserire tra quelli di prima fascia, ovvero di rilevante interesse nazionale e dotati di autonomia speciale. Una scelta, condivisa con il presidente della Regione Cirio e il sindaco di Torino Lo Russo, di cui siamo orgogliosi. E che rappresenta – ha concluso Sangiuliano – uno dei tanti tasselli del nostro impegno per dare al patrimonio culturale di Torino e del Piemonte quel risalto che meritano”.