Piantedosi: “Le donne devono essere libere di uscire come vogliono senza paura, è il mio impegno”

8 Set 2023 12:43 - di Eugenio Battisti

“L’obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire. Su questo non c’è dubbio. Le donne sono libere, come gli uomini e come tutti di uscire come vogliono. E quindi di non incorrere in situazioni che poi determinano, come abbiamo visto, cose molto spiacevoli”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi da Palermo per la consegna di un bene confiscato alla mafia.

Femminicidi, si può fare molto con le scuole

Si può fare molto contro i femminicidi – ha aggiunto l’inquilino del Viminale – soprattutto dal punto di vista culturale. È importante parlarne. Sono importanti i messaggi come quello del presidente Mattarella (che oggi ha parlato di ‘barbarie sociale) perché è qualcosa che noi perseguiamo, preveniamo e reprimiamo con la legge e l’intervento delle forze di polizia. Ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola o sui modelli culturali e modelli di relazione”.

Piantedosi: il dl Caivano è un passo decisivo

Notizia del giorno il via libera del governo al dl Caivano. “Non è che immaginavamo di cancellare con un tratto di penna questi fenomeni”, chiarisce il ministro. “Il problema del disagio minorile in aree importanti come a Napoli o Palermo o altre grandi città del Nord è un problema che non si cancella con un tratto di penna, ma è stato un passaggio importante”.

A Palermo si rafforza il controllo del territorio

Sicurezza, prevenzione e recupero urbanistico delle aree degradate dove più facilmente attecchisce la criminalità. “Noi abbiamo inaugurato a Palermo anche un’attenzione che sia a legislazione vigente. Quindi – spiega Piantedosi ai cronisti – un sistema ripetuto di intensificazione del territorio, di contrasto a certi fenomeni. Il governo ha dato sicuramente l’idea dell’avvio di un’attenzione rinnovata rispetto a questi fenomeni”.

Lo Stato deve riappropriarsi degli spazi occupati

“Anche a Palermo ci sono controlli che stanno facendo, ne ho parlato con il Prefetto Cucinotta. Vogliamo dare l’idea senza presunzione di uno Stato che da il segno tangibile della volontà di riappropriarsi di certi spazi che sono stati occupati in maniera quantomeno disordinata”.

Alla vedova Montinaro un locale confiscato

Piantedosi ha sottolineato di essere particolarmente contento di aver partecipato alla consegna delle chiavi di un locale confiscato alla mafia a Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, ucciso nell’attentato di Capaci. “Si tratta di portare a compimento una missione che è quella di valorizzazione dei patrimoni sottratti alla mafia. Noi ci riprendiamo i proventi delle attività delittuose per metterle a disposizione della società e delle iniziative più nobili”. Il locale sarà sede dell’associazione Quarto Savona Quindici, di cui la Montinaro è presidente. “Questo bene viene consegnato nelle mani dei migliori – conclude Piantedosi – ne sono sicuro. Tina saprà costruire qualcosa di molto importante qui. Sicuramente torneremo”.

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