Caivano, Piantedosi: “Il blitz è un primo passo, ora il recupero dei giovani nelle periferie degradate”

6 Set 2023 10:04 - di Sara De Vico

“L’operazione di polizia non può essere l’unico strumento di intervento. Bisogna offrire nuove e migliori opportunità ai giovani del territorio. Servono risposte sul piano sociale, educativo, culturale, delle infrastrutture sportive. Caivano è un primo passo”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervistato dal Messaggero, all’indomani del blitz, illustra la linea in materia di sicurezza.

Caivano, Piantedosi: il blitz è solo il primo passo

“La violenza giovanile va contrastata, oltre che con prevenzione e repressione, sul piano della formazione di un compiuto senso civico“. Il governo dunque si muove su più direzioni, spiega l’inquilino del Viminale. “Ci sono giovani che impugnano le armi e le usano per motivi futili, senza alcun rispetto per la vita altrui. E il governo è al lavoro per varare al più presto un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città“.

Presto misure più efficaci sull’uso delle armi

Il contrasto al fenomeno crescente e preoccupante dell’uso di armi da parte di giovanissimi è sicuramente uno dei temi. Piantedosi annuncia un confronto “costruttivo all’interno del governo per introdurre norme sempre più efficaci. Sia sul piano della prevenzione che della repressione. Coniugando l’assoluta esigenza del recupero del minore con l’altrettanto importante necessità di garantire la sicurezza pubblica”.

Sicurezza, rinforzi del 20% dei carabinieri

“È stato predisposto – continua il ministro –  un aumento del 20% dei carabinieri in servizio presso la compagnia di Caivano. E rinforzi sono previsti anche per il commissariato di Afragola e per la Tenenza della Guardia di Finanza a Frattamaggiore”. Altro tema quello delle occupazioni abusive. “Ho inviato a tutti i prefetti una direttiva chiara su tutte le nuove occupazioni per intervenire immediatamente con lo sgombero”.

Basta occupazioni abusive e quartieri ghetto

Piantedosi giudica “inaccettabile l’esistenza di quartieri ghetto privi di servizi e di sicurezza. La più efficace attività di prevenzione passa per il superamento delle condizioni di degrado e di marginalità dove tanti giovani non trovano un futuro. Si tratta di contesti in cui l’evasione scolastica assume dimensioni gravissime. Dove proliferano modelli comportamentali che si fondano sulla prevaricazione e sulla violenza. Sulle aree degradate – conclude Piantedosi – stiamo dimostrando con i fatti che c’è una forte determinazione a riprendere le periferie del Paese con un’azione sul piano sociale e della sicurezza”.

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