Hollywood, raggiunto l’accordo fra produttori e sceneggiatori: verso la revoca dello sciopero costato miliardi
Ci sono voluti quasi cinque mesi di sciopero ma, alla fine, il duro braccio di ferro fra gli studios di Hollywood e gli sceneggiatori che tenevano in scacco l’industria cinematografica costretta a subire danni per miliardi di dollari per lo sciopero più lungo degli ultimi decenni, hanno raggiunto questa notte un accordo sul nuovo contratto triennale degli scrittori di cinema e tv.
Esulta la Wga, la Writers Guild of America. Che parla di un risultato “eccezionale, con vantaggi e protezioni significativi per gli scrittori“. Resta da capire come la prenderanno i membri del sindacato che devono ancora avere l’ultima parola e votare l’intesa.
Si tratta dello sciopero più lungo che ha colpito Hollywood negli ultimi decenni e che ha paralizzato la maggior parte della produzione cinematografica e televisiva.
Sul tavolo della lunga e complicata trattativa questioni fondamentalmente legate alla retribuzione: scrittori e sceneggiatori temono di essere soppiantati dall’intelligenza artificiale che sta prendendo il sopravvento e che potrebbe, a costi ridicoli rispetto agli emolumenti stellari della categoria, creare testi, sceneggiature e molto altro senza alcuna fatica.
Una svolta alla lunga astensione dal lavoro è arrivata nei giorni scorsi quando di fronte ai sindacalisti della Wga si sono presentati i vertici di Netflix, Disney, Universal e Warner Bros Discovery hanno partecipato personalmente alle trattative.
Ma la faccenda è tutt’altro che conclusa. Perché accanto agli scrittori e agli sceneggiatori sono scesi in sciopero gli attori, circa 160.000 persone riunite sotto la sigla sindacale Sag-Aftra, acronimo di Screen Actors Guild and American Federation of Television and Radio Artists, che proseguono nelle loro rivendicazioni mantenendo il punto sullo sciopero.
Lo stop imposto all’industria del cinema e della televisione ha avuto ricadute importanti su tutto ciò che ruota attorno al mondo patinato di Hollywood: dai ristoranti, alle sartorie cinematografiche ai molti artigiani che vivono – molto molto bene – di cinema e tv, alle immobiliari e a tante altre aree di business.