Falliscono in Italia, la sinistra li ricicla in Europa: Letta lavorerà per la Ue, come “Gigino” Di Maio

16 Set 2023 8:01 - di Lucio Meo

Dalle parti del centrosinistra, l’idea di fallire in politica e tornare a fare un lavoro vero non è molto di moda, si preferisce riciclare in Europa chi ha fallito anche in Italia. Ecco che dopo Di Maio, diventato rappresentante della Ue nel Golfo Persico a seguito del flop elettorale in Italia, Enrico Letta, uscito distrutto dalle ultime Politiche, ieri ha annunciato l’inizio dell’incarico ricevuto dalla Commissione europea di cui l’Europa sentiva un gran bisogno: dovrà redigere una relazione sul futuro del mercato unico. “Ringrazio le presidenze tedesca e spagnola dell’UE nonché la Commissione europea per aver formalizzato il mio mandato per redigere una relazione sul futuro del mercato unico che sarà presentata al #Euco a marzo – scrive Letta su Twitter – Lavorerò con il massimo impegno nella continuità delle idee di J. Delors”. A titolo gratuito, a quanto pare.

Letta come Di Maio: incarico dalla Ue, per fare che?

«Lanciato 30 anni fa, il mercato unico è il fiore all’occhiello dell’integrazione europea, una fonte di ricchezza comune. Di fronte a un mondo più conflittuale, volatile e complesso, è necessario uno sforzo particolare in termini di ripensamento strategico», si legge in una nota redatta da Spagna (attuale presidente di turno dell’Ue), Belgio (che deterrà la presidenza da gennaio) e Commissione europea. «Il Consiglio europeo del 30 giugno 2023 ha chiesto una relazione indipendente di alto livello sul futuro del mercato unico da presentare nella riunione del marzo 2024 e invita le prossime presidenze del Consiglio e della Commissione a portare avanti questo lavoro, in consultazione con gli Stati membri. Entrambi i Paesi e la Commissione vorrebbero trovarvi raccomandazioni concrete e ambiziose e hanno chiesto all’ex capo di governo italiano, Enrico Letta, di scrivere questa relazione. Enrico Letta è in particolare responsabile della raccolta dei pareri di vari organismi europei e nazionali, del mondo datoriale e sindacale e delle associazioni della società civile», spiegano Spagna, Belgio e palazzo Berlaymont.

L’incarico non prevederà compenso e sarà a tempo determinato, terminando nel marzo 2024, alla vigilia delle elezioni…

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