Cesena, fermato tunisino 24enne radicalizzato: stava per unirsi alla Jihad in Siria
Stava progettando di unirsi alla Jihad in Siria il tunisino ventiquattrenne fermato il 20 settembre scorso a Cesena e al quale la polizia di Bologna ha notificato un provvedimento di fermo con l’accusa di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale.
Dalle indagini è emerso che il 24enne era fermamente intenzionato a raggiungere i teatri bellici in Siria e Iraq per unirsi alla Jihad dopo aver intrapreso un percorso di radicalizzazione che lo ha portato ad una profonda adesione delle ideologie dell’estremismo islamico.
Il provvedimento, scaturito dai risultati degli accertamenti condotti dalle Digos di Bologna e di Forlì/Cesena e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Polizia di Stato, è stato emesso dal procuratore distrettuale Giuseppe Amato e dal pubblico ministero Antonio Gustapane.
Già dal 2019 la Corte di Cassazione si è espressa in maniera chiara sul cosiddetto “arruolamento passivo” concludendo che “non è necessaria la prova del ‘serio accordo’ con l’associazione, ma è invece sufficiente la prova dell’integrale disponibilità del neo-terrorista al compimento di tutte le azioni necessarie al raggiungimento degli scopi eversivi propagandati dall’associazione”.
All’epoca i giudici di piazza Cavour sottolinearono come non sia necessario che l’accettazione della richiesta individuale di arruolamento avvenga attraverso la stipula di un “serio accordo” tra l’arruolato e l’organizzazione” ma è sufficiente mettersi a disposizione incondizionata per commettere atti di terrorismo.
E, da questo punto di vista, per i giudici della Suprema Corte, un viaggio in Siria, il tenore di alcune conversazioni intercettate in cui l’imputato non negava che un secondo viaggio in Siria fosse funzionale al congiungimento con le milizie dell’organizzazione terroristica e il ritrovamento di materiale telematico riconducibile alla propaganda jihadista sono elementi più che sufficienti per configurare il cosiddetto “arruolamento passivo”.
Il 24enne tunisino fermato dalla Digos di Bologna e che era intenzionato ad unirsi alla Jihad in Siria, risulta, fra l’altro, aver ottenuto la cittadinanza italiana.
Proprio ieri sera il CentCom, il Comando centrale degli Stati Uniti, aveva rivelato che nel fine settimana le truppe americane hanno lanciato un raid con un elicottero nel nord della Siria e hanno catturato un miliziano dell’Isis attivo sul campo e che si occupava di reclutare nuovi membri, Abu Halil al-Fadani.
“La cattura di funzionari dell’Isis come al-Fadani aumenta la nostra capacità di localizzare, prendere di mira e rimuovere i terroristi dal campo di battaglia”, ha detto il portavoce del Centcom, il tenente colonnello Troy Garlock.