Torturato col ferro da stiro da mamma e patrigno: l’odissea di un bambino a Ravenna
Torturato. Scottato con un ferro da stiro su una mano tanto da procurargli una cicatrice. E picchiato anche con un cavo elettrico attorcigliato forte attorno a un braccio. Sono solo alcuni dei gravissimi maltrattamenti domestici che un ragazzino di origine straniera, al tempo residente nel ravennate e oggi ospite di una comunità per minori, ha raccontato nei giorni scorsi in incidente probatorio davanti al Gip, Janos Barlotti del Tribunale di Ravenna. Gli indagati – come riferito dal Resto del Carlino – sono la madre e il patrigno, entrambi difesi dall’avvocato Nicola Laghi.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, i maltrattamenti sarebbero andati avanti per circa cinque anni e da quando lui ne aveva otto. Il ragazzino, nato nel ravennate, aveva poi trascorso diversi periodi nel Paese d’origine fino a trasferirsi definitivamente in provincia di Ravenna nel 2017 assieme a madre e patrigno. Qui, per futili motivi (il rendimento scolastico o guardare troppo la tv) i due lo avrebbero a più riprese picchiato usando anche cinture e pentole. Tanto che per timore di essere malmenato, in un paio di occasioni il giovane era rimasto fuori casa: nell’ultima, risalente al maggio 2022, era stato preso in carico dai servizi sociali.
Il bambino torturato e l’impegno del governo a tutela dell’infanzia
La storia del bambino ravennate fa venire in mente i numerosi casi di maltrattamento in danno dei minori e le violenze perpetrate nei loro confronti. Il governo e il Parlamento hanno dato novità interessanti sulla questione della violenza contro i minori e sulle problematiche dell’infanzia.
Nei giorni scorsi è stato eletto l’ufficio di presidenza della commissione bicamerale infanzia con a capo Michela Brambilla. Ma, soprattutto, il ministro Roccella ha ricostituito l’osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Nella prima riunione sono stati affrontati diversi temi: il diritto dei minorenni ad essere guidati e sostenuti all’interno della propria famiglia, la tutela della salute mentale degli adolescenti, la cura dei minori fuori dalla famiglia, l’affidamento familiare, l’ascolto dei minorenni e l’importanza della conoscenza e della raccolta delle informazioni ai fini della programmazione e dell’elaborazione delle politiche di settore.
L’obiettivo del governo è quello di intensificare la prevenzione e di raccogliere ulteriori elementi da sottoporre al legislatore per andare incontro alle esigenze dell’infanzia e del mondo dei minori.