Topi al Colosseo, Sangiuliano: una vergogna, pronti a intervenire. Ma il Campidoglio nega l’emergenza
I media di mezzo di mondo rilanciano la vergogna dei topi al Colosseo. Dopo i borseggiatori in servizio effettivo e permanente, i ratti danno il colpo di grazie all’immagine del sito archeologico tra i più famosi e visitati del mondo, preda di criminalità e incuria su cui è diventato improcrastinabile intervenire. E sull’emergenza degrado dell’Anfiteatro Flavio oggi è intervenuto il ministro Sangiuliano che, intervistato dal Tgr Rai del Lazio, ha manifestato il suo forte disappunto per i video di topi tra i turisti, che hanno portato alla denuncia rilanciata sulla stampa internazionale.
Topi al Colosseo, Sangiuliano: «Situazione vergognosa»
«È vergognoso che l’area archeologica più importante al mondo versi in queste condizioni», ha dichiarato il titolare del dicastero della Cultura. «Quell’area – ha poi aggiunto – non è di pertinenza del Ministero della Cultura, ma del Comune di Roma. Ma il tema non è chi è competente. Io ho immediatamente telefonato al sindaco di Roma dicendo a chiare lettere che la situazione è intollerabile. Bisogna fare di più. E noi siamo pronti a farci carico di quell’area», ha sostenuto Sangiuliano annunciando l’apertura di un tavolo istituzionale sulla questione.
Ma il Campidoglio smentisce l’emergenza
A stretto giro dall’annuncio del ministro, il Campidoglio si sveglia, soltanto dopo che è scoppiato lo scandalo dei topi al Colosseo. E ancora una volta – come già verificatosi nel caso delle denunce dei vip romani del degrado che imperversa dalle periferie al centro cittadino della città eterna – l’amministrazione corre ai ripari in vergognoso ritardo, tra le proteste dei cittadini. Così, in una nota l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, si affretta – si fa per dire – a rettificare e puntualizzare.
L’assessore nega l’evidenza: a Roma non c’è un’emergenza topi
«Voglio sgomberare il campo da qualsiasi dubbio: Roma non è una città invasa dai topi. Chi descrive una città assalita giorno e notte da ratti di ogni taglia non fa bene né alla capitale, né all’Italia. Qui i topi ci sono, ci sono sempre stati e, temo, sempre ci saranno. È così in tutte le metropoli al mondo. In tutte le città con un grande corso d’acqua e con un capillare sistema fognario», controbatte faticosamente l’assessore, negli ultimi giorni alle prese con tardive errata corrige, sopralluoghi e interventi riparatori. E con l’ultimo estremo tentativo di giustificare il tutto, liquidando la questione “topi al Colosseo”, prima ridimensionando il problema: «L’area del Colosseo non è tra quelle per le quali riceviamo storicamente il maggior numero di segnalazioni».
Il Colosseo, tana dei topi: la spiegazione dell’esperta
Poi aggiungendo: «Molto probabilmente, così ci dice la nostra esperta, l’uscita “anomala” di ratti coincide con i lavori che il Parco Archeologico del Colosseo sta svolgendo sulla piazza. E più precisamente, come riporta il loro sito web, per lo scavo del settore sud e dei due ambulacri crollati. Questo stesso fenomeno, normalissimo, accade spesso in concomitanza di scavi, cantieri e movimentazioni terra. I ratti, spaventati da operazioni nuove, escono per cercare nuove tane». Il punto è che la tana che si sono scelti è il Colosseo. E questo fa la differenza…