Strage di Bologna, Foti (FdI): “La verità è quella giudiziaria ma va ancora fatta luce su tante ombre”
“E’ un dovere morale e politico ricordare gli 85 morti e gli oltre 200 feriti dell’atto terroristico compiuto il 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, nella piena consapevolezza che non può il trascorrere del tempo lenire il dolore, è vicino alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti”. Così, in una nota, Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, rende omaggio alle vittime dell’atto terroristico di cui oggi si testimonia la crudeltà e l’efferatezza con manifestazioni politiche bipartisan.
Strage di Bologna, Foti e la verità giudiziaria
“La verità giudiziaria”, prosegue Foti (in linea con le parole di La Russa), “è la verità, non una verità, e dalla stessa – oltre alle condanne comminate – emergono depistaggi di chi anziché servire lo Stato, come da giuramento, lo tradirono. Ciò detto, il lavoro delle Istituzioni per diradare le ombre che ancora oggi, a distanza di 43 anni, avvolgono una delle stragi più dolorose e sanguinarie della nostra Nazione, deve proseguire con sempre maggiore determinazione”.
“Su questa, come su altre stragi che hanno segnato il nostro Paese, è necessario disporre del più vasto patrimonio documentale e informativo esistente, ma in molti casi di difficile, quando non impossibile, accesso. Bene ha fatto il governo Meloni ad accelerare e velocizzare il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato, con ciò rendendoli più facilmente consultabili, completando la desecretazione avviata dai Governi precedenti”, conclude il presidente dei deputati di Fdi.
Il richiamo della Meloni alla desecretazione dei documenti
Giorgia Meloni, in mattinata, aveva ricordato come il 2 agosto 1980 il terrorismo “abbia sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci” ricordando la necessità di mettersi “al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio”. “Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra – aveva proseguito la presidente del Consiglio – passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo Governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai Governi precedenti”.