Lazio, De Angelis querela: “Contro di me accuse infamanti: nessun post antisemita”
Rassegnate le dimissioni da capo della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, con le quali – parole del presidente Francesco Rocca, che lo ha ringraziato per questo – “ha messo al riparo l’istituzione da inaccettabili strumentalizzazioni”, Marcello De Angelis si concentra ora sul mettere a riparo se stesso e la sua reputazione dalle “accuse infamanti” che lo hanno travolto. Intervistato dall’agenzia di stampa Agi, ha infatti annunciato di aver dato mandato ai propri legali per procedere con le querele nei confronti di chi in questo mese di macchina del fango è arrivato perfino a sostenere che avrebbe inneggiato a Himmler in un post sui social.
De Angelis: “Contro di me accuse infamanti. Querelo”
“L’accusa di aver pubblicato nel dicembre 2022 un post antisemita, addirittura inneggiante a Himmler e all’Olocausto (!) è falsa e diffamatoria: il messaggio di auguri del post incriminato – “È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità” – è una citazione attribuita a Eleanor Roosevelt, ispiratrice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e della Dichiarazione universale dei diritti umani e a Peter Benenson, fondatore di Amnesty International”, ha detto De Angelis all’Agi, chiarendo di aver “dato mandato ai miei legali di procedere in via giudiziaria contro chiunque abbia formulato questa infamante accusa contro di me”.
Le dimissioni arrivate dopo settimane di accuse e polemiche feroci
Le dimissioni di De Angelis ieri sono arrivate al termine di settimane di feroci accuse nei suoi confronti e ciniche strumentalizzazioni nei confronti dell’amministrazione regionale del Lazio. Una “mostruosa macchina del fango” che, ha scritto l’ormai ex responsabile della comunicazione della Regione Lazio nella lettera di dimissioni, “può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita”. E che, in ultimo, è andata a ripescare una frase in una canzone scritta da De Angelis oltre 40 anni fa. Letteralmente una vita fa, durante la quale De Angelis di vite ne ha vissute tante: è stato direttore di giornali, parlamentare, animatore di istituzioni per il dialogo interculturale, volontario e poi funzionario della Croce rossa.
Una parte di queste esperienze le ha ricordate anche Rocca che, nel ringraziarlo per le dimissioni a tutela dell’istituzione, ha voluto rivolgere a De Angelis chiare parole di stima. “Ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro – ha sottolineato Rocca – già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate”. “Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di de Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare – ha concluso il presidente della Regione Lazio – il suo presente e il suo futuro”.