Caso Kata, Il procuratore Tescaroli: caccia fra aeroporti e frontiere alla bimba scomparsa

29 Ago 2023 10:25 - di Redazione

La caccia per ritrovare Kata, la bimba scomparsa dall’ex-hotel Astor occupato di Firenze si è estesa ad aeroporti e posti di frontiera che potrebbero aver visto passare la piccola accompagnata dai suoi rapitori.

Il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli si augura, in un’intervista a Repubblica, che l’impegno profuso da investigatori e inquirenti consenta di arrivare alla verità.

“Stiamo facendo tutto il possibile per ricostruire quello che è avvenuto, nel prioritario interesse della piccola e con la speranza di poterla ritrovare. Stiamo cercando di verificare anche questo, sono in corso accertamenti per chiarire se la bimba abbia potuto lasciare l’Italia in aereo o comunque attraverso le varie frontiere”.

“Al momento non ci sono basi certe per dire come la bambina abbia lasciato lo stabile, ma le attività sono ancora in corso – spiega il procuratore aggiunto di Firenze. – Intanto abbiamo concluso l’analisi delle telecamere relative alla giornata della scomparsa, e sono state censite tutte le persone e i mezzi transitati sotto le telecamere”.

”Sono state anche individuate le persone uscite ed entrate nell’ex-Astor. – continua Tescaroli ricostruendo l’indagine fatta, finora, su Kata. – L’ipotesi è quella del sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato proprio dai rapporti conflittuali che sono sfociati nei gravi delitti commessi durante l’occupazione. Va segnalato – ricorda il pm – che alcuni stretti familiari della bambina sono risultati coinvolti in quei delitti”.

“Esistono elementi concreti per ritenere che alcuni non abbiano detto tutto ciò di cui erano a conoscenza. – aggiunge Tescaroli dando voce ai sospetti che erano già circolati nell’immediatezza sulla sorte di Kata. – Invito le persone che sanno a riferire al nostro ufficio, nell’interesse della piccola. È bene ricordare che la legge consente di tutelare chi collabora. Ci auguriamo che la bambina sia ancora viva, speriamo che l’impegno che stiamo riversando ci permetta di conoscere la verità”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *