Caso Kata, Il procuratore Tescaroli: caccia fra aeroporti e frontiere alla bimba scomparsa
La caccia per ritrovare Kata, la bimba scomparsa dall’ex-hotel Astor occupato di Firenze si è estesa ad aeroporti e posti di frontiera che potrebbero aver visto passare la piccola accompagnata dai suoi rapitori.
Il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli si augura, in un’intervista a Repubblica, che l’impegno profuso da investigatori e inquirenti consenta di arrivare alla verità.
“Stiamo facendo tutto il possibile per ricostruire quello che è avvenuto, nel prioritario interesse della piccola e con la speranza di poterla ritrovare. Stiamo cercando di verificare anche questo, sono in corso accertamenti per chiarire se la bimba abbia potuto lasciare l’Italia in aereo o comunque attraverso le varie frontiere”.
“Al momento non ci sono basi certe per dire come la bambina abbia lasciato lo stabile, ma le attività sono ancora in corso – spiega il procuratore aggiunto di Firenze. – Intanto abbiamo concluso l’analisi delle telecamere relative alla giornata della scomparsa, e sono state censite tutte le persone e i mezzi transitati sotto le telecamere”.
”Sono state anche individuate le persone uscite ed entrate nell’ex-Astor. – continua Tescaroli ricostruendo l’indagine fatta, finora, su Kata. – L’ipotesi è quella del sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato proprio dai rapporti conflittuali che sono sfociati nei gravi delitti commessi durante l’occupazione. Va segnalato – ricorda il pm – che alcuni stretti familiari della bambina sono risultati coinvolti in quei delitti”.
“Esistono elementi concreti per ritenere che alcuni non abbiano detto tutto ciò di cui erano a conoscenza. – aggiunge Tescaroli dando voce ai sospetti che erano già circolati nell’immediatezza sulla sorte di Kata. – Invito le persone che sanno a riferire al nostro ufficio, nell’interesse della piccola. È bene ricordare che la legge consente di tutelare chi collabora. Ci auguriamo che la bambina sia ancora viva, speriamo che l’impegno che stiamo riversando ci permetta di conoscere la verità”.