Calcio, da FdI una legge a tutela degli arbitri: Daspo e aggravanti per i violenti
Una legge a tutela degli arbitri di calcio, troppo spesso vittime di violenza sui campi di gioco, specie nelle partite delle categorie inferiori. È quella cui sta lavorando FdI, primo firmatario Alfredo Antoniozzi. Le misure ipotizzate per chi si scaglia contro i direttori di gara vanno dal Daspo all’obbligo di firma, fino alle aggravanti di pena. Secondo gli ultimi dati registrati, ha ricordato il deputato di FdI, nel biennio 2018-2019 gli episodi di violenza contro gli arbitri sono stati oltre 450, “gran parte dei quali verificatisi nelle categorie inferiori (prima, seconda e terza categoria) o in quelle in cui giocano i più piccoli (juniores, allievi e giovanissimi) ad opera di giocatori, dirigenti o soggetti estranei”.
Cosa prevede la legge a tutela degli arbitri di calcio
Il testo, ancora in versione di bozza e visionato dall’agenzia di stampa Adnkronos (‘modifiche alla legge 13 dicembre 1989, n. 401 in materia di lesioni personali e omicidio preterintenzionale in danno di arbitri o di altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva’) prevede nel merito un giro di vite con l’innalzamento delle pene per chi si macchia di reati ai danni dei giudici di gara dello sport nazionale, spesso contestati e non di rado addirittura aggrediti.
Daspo per chi ha precedenti
La legge innanzi tutto propone di estendere il Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, “ai soggetti imputati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per lesioni personali o omicidio preterintenzionale in danno di arbitri o di altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive”. A carico di chi si macchia di questi reati si prevede anche “l’obbligo di firma, per un tempo diverso a seconda del tipo di reato commesso”.
La crisi di “vocazioni” dell’Aia
“I maltrattamenti e le aggressioni agli arbitri – si legge nella presentazione del testo di legge firmato da Antoniozzi – uniti agli effetti della pandemia e ad un sistema di incentivi e benefìci ritenuto non più sufficiente, rendono sempre più difficile l’avvicinamento all’arbitraggio da parte di ragazzi e ragazze”. Si stima che dal 2018 ad oggi l’Aia, l’associazione degli arbitri, “abbia perso tra i 500 e i 550 direttori e assistenti di gara, perdita che si ripercuote inevitabilmente sulla regolarità degli eventi sportivi e di conseguenza sulla funzione educativa affidata allo sport”.
Le aggravanti in caso di condanna
La proposta intende introdurre infine anche aggravanti specifiche di pena per le ipotesi di lesioni personali o omicidio preterintenzionale di un arbitro o di un altro soggetto che assicuri la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive. Nel merito Fratelli d’Italia chiede che per i casi previsti dagli articoli 582, 583 e 584 la pena venga “aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di arbitri o di altri soggetti designati dalla federazione di appartenenza per assicurare la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva o per svolgere un incarico nell’ambito di una manifestazione sportiva, quando il reato è commesso a causa o in occasione di quest’ultima”.