Ancora fango su Santanchè: “Ha saltato la fila in pronto soccorso”, ma l’Asl smentisce”

31 Ago 2023 12:18 - di Massimo Farina
Santanchè

Daniela Santanchè è ormai vittima della macchina del fango. Qualsiasi sua azione, anche la più banale, finisce nell’occhio del ciclone per accuse e critiche che poi risultano immotivate. L’ultimo episodio è accaduto per un presunto scavalcamento di fila al pronto soccorso dell’ospedale di Lido di Camaiore (Lucca) da parte del ministro del turismo che il 29 agosto sera, dopo cena, ha accompagnato una persona, pare il compagno, per una visita. Un utente dei social, che era a sua volta in pronto soccorso per assistere una parente, ha segnalato il fatto, accusando il ministro del turismo di non avere rispettato la fila e di avere utilizzato il suo ruolo per “scavallare” gli altri pazienti in attesa. Tutto falso ovviamente.

L’Asl: “Tutto regolare, nessuna infrazione da Santanchè”

Puntuale è arrivata la risposta ufficiale da parte dell’Asl Toscana Nord, nella quale si legge che, “martedì sera intorno alle 21.30 è arrivato un importante personaggio pubblico che accompagnava un proprio congiunto – spiega la Asl riferendosi al ministro Santanché – Ai personaggi popolari, analogamente a quanto avviene per ogni altro utente, si assegna un codice di priorità per essere visitati dai medici che viene rispettato, così come abbiamo avuto conferma sia avvenuto ieri sera, con attesa in linea con quella degli altri pazienti”. Fin qui la risposta ufficiale dell’azienda che, è opportuno sottolinearlo, dipende da una Regione governata dal centrosinistra e quindi non c’è nemmeno il sospetto di una improbabile complicità politica.

I social, la democrazia e il rispetto

Ancora una volta i social diventano lo strumento per accusare, impunemente, un personaggio politico, al centro dell’attenzione da diversi mesi, di qualcosa che non ha fatto. Chiaramente questi post scatenano sentimenti e reazioni incontrollate. La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: i social sono un luogo nel quale si può dire di tutto senza mai essere sanzionati? Non il massimo per una democrazia liberale nella quale il diritto insopprimibile di critica e di espressione non deve diventare magheggio per insultare chiunque. Un problema ancora oggi troppo sottovalutato.

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