Visibilia, fango contro la Santanché. Il ministro: «Non sono indagata. Querelo»

2 Nov 2022 20:23 - di Redazione
santanchè

Alla Procura di Milano è stata depositata un’istanza di fallimento a carico di Visibilia Editore, società fondata da Daniela Santanchè, della quale però il ministro non detiene più le quote, avendole vendute da tempo. Giornali come Repubblica, il Domani e il Corriere della sera hanno titolato sul fatto che Santanchè sarebbe «indagata per bancarotta», i primi due facendo tra l’altro della notizia l’apertura del sito. Insomma, un bel titolone a effetto fango da sparare in prima pagina. Il ministro del Turismo ha annunciato querela per chi accosta il suo nome alla vicenda, chiarendo che non solo non è indagata lei, ma non risulta che vi sia alcun indagato. «È falso che io sia indagata. Querelerò tutti coloro che vicino a Visibilia scrivono Santanchè, visto che io ho venduto tutte le quote», ha chiarito il ministro all’agenzia di stampa Adnkronos, aggiungendo che «peraltro nel caso di specie non solo non è indagata la Santanchè, ma non c’è nessun indagato, perché il fascicolo è aperto a “modello 45”, quindi senza indagati».

Santanchè: «Falso che io sia indagata. Querelo». L’avvocato spiega come stanno le cose

Sul caso è intervenuto anche l’avvocato del ministro, Salvatore Sanzo. «In merito a notizie di stampa relative alla società Visibilia Editore spa, società nella quale la sen. Santanché ha rivestito in passato cariche societarie si precisa che: la sen. Santanché non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore spa; non risponde al vero che “sia aperto un fascicolo per ipotesi di bancarotta fraudolenta”, stante l’assenza del presupposto obiettivo della liquidazione giudiziale della società, soltanto ipotizzata in astratto». Non solo, l’avvocato ha sottolineato anche come «Visibilia Editore spa sta assumendo in ogni sede opportuna le iniziative affinché l’Autorità giudiziaria possa riconoscere l’assenza di tale presupposto ed in particolare, come evidenzia un comunicato della società, gli azionisti di riferimento della stessa – Reale Ruffino e Sif Italia spa – hanno manifestato la disponibilità ad intervenire, ove necessario, per adempiere ad ogni obbligazione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate». Sanzo quindi ha chiarito che «ogni diversa rappresentazione dei fatti non corrisponde alla effettiva realtà degli stessi ed è lesiva della reputazione della senatrice Santanchè».

Visibilia contesta «la sussitenza dello stato di insolvenza»

A dare conto dell’istanza, depositata in particolare dal pm Roberto Fontana, è stata la stessa società, dopo aver ricevuto, da parte del tribunale di Milano, sezione seconda civile, la fissazione al prossimo 30 novembre dell’udienza per l’accertamento dei presupposti per la liquidazione giudiziale e precisando la volontà di contestare «la sussistenza dello stato di insolvenza». Il procedimento, spiega Visibilia, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, è stato «promosso dalla procura di Milano sulla base di un prospetto trasmesso dall’Agenzia delle entrate che riporta iscrizioni a ruolo a carico della società per complessivi 984.667,14 euro». La società ha dunque conferito mandato ai propri legali per «acquisire la documentazione a supporto dell’istanza della procura di Milano» e contestare «la sussistenza dello stato di insolvenza, non ritenendo gli inadempimenti richiamati quali elementi di prova di incapacità della società a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni». Visibilia eserciterà quindi le «prerogative difensive entro l’udienza fissata per il 30 novembre 2022».

Il ministro ha venduto da tempo le quote di Visibilia

L’istanza, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti investigative, ha alla base un esposto presentato in procura lo scorso 10 giugno dagli azionisti di minoranza della società Visibilia Editore. Nel documento si legge che «i ricorrenti hanno il più che fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione, arrecando danno alla società, al corretto funzionamento del mercato azionario, nonché agli azionisti». Il pm Roberto Fontana ha quindi ritenuto che «per l’apertura della liquidazione giudiziale» sussistessero «sia il requisito soggettivo, poiché la società Visibilia Editore è una impresa commerciale, sia il requisito oggettivo, dal momento che la stessa, per quanto sopra riportato, versa in evidente e manifesto stato d’insolvenza», dando quindi avvio alla procedura. Dunque, un caso ancora totalmente aperto, rispetto al quale la Santanchè rivendica la propria estraneità, ma che vale già la messa in moto della macchina del fango.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *