Alluvione a Ischia, la ricostruzione va avanti. Legnini: fatto già tanto, siamo al punto di svolta»
«Ora siamo in una fase in cui molti lavori potranno partire». Lo dice il commissario per l’emergenza Giovanni Legnini in un’intervista al Sole 24 Ore parlando della ricostruzione post alluvione a Ischia. «Abbiamo realizzato molti interventi di somma urgenza. Altri sono in corso di esecuzione o in fase di progettazione», spiega. «Gran parte delle aree urbanizzate invase dal fango e dai detriti si presentano oggi ripristinate e accoglienti. Stiamo avviando il piano per gli interventi infrastrutturali e il dragaggio del Porto di Casamicciola che in tempi record ha ottenuto tutte le autorizzazioni e sarà concluso a breve».
Alluvione a Ischia, gli sfollati erano più di 1000, ora 100
«Adesso è arrivato il momento delle scelte molto impegnative, quali quelle relative alle delocalizzazioni dalle aree ad elevato rischio sismico e idrogeologico, che saranno favorite anche riutilizzando il patrimonio edilizio dismesso, come ad esempio il Pio Monte della Misericordia». Ma non solo. «Gli sfollati, dopo la frana, erano più di mille. Adesso quelli ospitati negli alberghi sono circa 100», continua. «Man mano che vanno avanti i lavori di messa in sicurezza sarà possibile superare l’emergenza» creata dall’alluvione a Ischia. È difficile fare previsioni, ma siamo ad un punto di svolta».
Dipanato il groviglio di vincoli, condoni e ritardi
«Per quanto riguarda la ricostruzione post terremoto – aggiunge Legnini – abbiamo dipanato il groviglio giuridico-amministrativo legato a vincoli, condoni, inefficienze e ritardi che hanno bloccato per anni qualunque attività. Ma ancora vengono presentati pochi progetti da parte dei privati professionisti. Finora ne abbiamo ricevuti più di 80 e ne abbiamo approvati più di 60. Sono ancora pochi. Adesso il processo funziona e devono essere presentati i progetti, altrimenti è difficile andare avanti. Si è invece sbloccata la ricostruzione pubblica: sono stati approvati circa 20 interventi per 90 milioni che devono essere attuati per gran parte dai Comuni e all’Agenzia del Demanio. La priorità è stata data agli edifici scolastici».