Governo, ok del Cdm sulle armi all’Ucraina per il 2023. Altri dieci milioni per l’emergenza Ischia
Dopo il previsto incontro di Giorgia Meloni con il Presidente della Mauritania, Mohamed Ould Cheikh El Ghazouan, a Palazzo Chigi è iniziata alle venti la riunione del consiglio dei ministri. Dossier pesanti sul tavolo. All’ordine del giorno, tra i provvedimenti più attesi, il dl per il proseguo di invio di armi a Kiev, le nuove misure per sostenere Ischia dopo la tragedia di sabato scorso e il decreto ‘salva’ Isab-Lukoil di Priolo. A inizio riunione, il Cdm ha subito approvato all’unanimità il decreto che consente il proseguimento dell’invio di armi a Kiev. E’ prevista “fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governativa dell’Ucraina”. Questo il dl appena approvato dal Cdm che è durato poco più di mezz’ora.
Governo, via libera all’invio di armi a Kiev
Dunque, sugli invii, la linea è di continuità rispetto a quanto disposto dal precedente Esecutivo. Mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari saranno dunque forniti all’Ucraina, per combattere l’invasione russa, anche in tutto il 2023. Ricordiamo che mercoledì la Camera aveva approvato la mozione di maggioranza che impegna al tempo stesso l’esecutivo a «promuovere e sostenere, d’intesa con i paesi partner della Nato, qualsiasi iniziativa diplomatica volta a creare le condizioni per un negoziato di pace».
Ok al decreto Ischia: altri 10 milioni, sospensione della cartelle esattoriali
Sulla tragedia di Casamicciola, altro grande tema all’ordine del giorno, il Consiglio dei ministri ha approvato, all’unanimità, il nuovo decreto legge per l’emergenza Ischia; con stanziamenti per altri 10 milioni per gli interventi della Protezione civile nelle aree colpite; la sospensione dei versamenti tributari e delle cartelle esattoriali; e lo stop alle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti, che vengono rinviati dopo il 31 dicembre 2022.
Il Cdm approva il decreto legge “salva Lukoil”
Disco verde del Cdm al decreto legge a tutela degli interessi nazionali sui settori produttivi strategici. Il dl consente di sminare il rischio di chiusura della raffineria Isab di Priolo, controllata indirettamente dal colosso russo Lukoil. Per lo stabilimento siciliano, sarebbe stata prevista un’amministrazione temporanea, che allontana il fantasma della chiusura. L’articolo 1 interviene nel settore degli idrocarburi i al fine di assicurare continuità produttiva e la sicurezza degli approvvigionamenti e attraverso le procedure di amministrazione temporanea. Il secondo riguarda le misure compensative che si possono attivare a sostegno delle imprese destinatarie delle misure di golden power; ove le stesse ne facciano richiesta. Il provvedimento in particolare consente di sminare il rischio di chiusura della raffineria Isab di Priolo, controllata indirettamente dal colosso russo Lukoil.
La soddisfazione del premier Meloni
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del Cdm ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un decreto legge a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Una norma con la quale il Governo interviene, tra l’altro, per garantire la continuità del lavoro nella raffineria Isab di Priolo che impiega con l’indotto circa 10mila persone. Scopo dell’intervento d’urgenza è tutelare al tempo stesso un nodo energetico strategico nazionale e i livelli occupazionali così significativi per la Sicilia e l’intera Nazione.