Ucraina, il Vaticano non demorde: Zuppi a Washington in missione di pace
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) è in volo verso Washington, dove si tratterrà fino a mercoledì 19, quale inviato di papa Francesco. Ad accompagnarlo in questa missione di pace, un officiale della Segreteria di Stato. «La visita – spiegano fonti della Santa Sede – si svolge nel contesto della missione intesa alla promozione della pace in Ucraina e si propone di scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più colpite e più fragili, in modo particolare i bambini».
Zuppi è già stato a Mosca e Kiev
Come si ricorderà, nelle scorse settimane Zuppi è stato sia in Ucraina sia in Russia per quella che molti osservatori definirono una mission impossible. In realtà si trattò soprattutto di una missione d’ascolto con l’obiettivo di valutare i margini per una ripresa del dialogo tra Mosca e Kiev. Il viaggio in Russia non si rivelò particolarmente fruttifero per le finalità auspicate dal Pontefice romano. Ma, avvertì lo stesso Zuppi in quell’occasione, «il Papa non si rassegna e farà di tutto per la pace». Ora l’inviato del Vaticano prova a sondare gli umori d’Oltreoceano e a tentare di capire le mosse future della Casa Bianca.
Il cruccio del Papa
L’impressione che consegna la missione del capo dei vescovi italiani è che siamo in una fase ancora molto preliminare rispetto a quella che molti già decifrano alla stregua di una vera e propria iniziativa di pace. Come già accaduto prima con l’Ucraina e poi con la Russia, Zuppi sta infatti svolgendo un ruolo meramente istruttorio. Una volta completato il dossier, sarà infatti il Papa a valutare il da farsi. Bergoglio sa infatti fin troppo bene che quella che si combatte nell’Est dell’Europa è una guerra con troppe implicazioni per poter metterla alle nostre spalle con un paio di trasferte.