Primavalle, rabbia e dolore alla fiaccolata per Michelle. L’urlo del padre: “Dov’è lo Stato?” (video)

3 Lug 2023 21:06 - di Elsa Corsini

“Fai buon viaggio, piccolo Angelo”. Tutto il quartiere di Primavalle a Roma si stringe accanto alla famiglia di Michelle Causo, la ragazza di 17 anni uccisa a coltellate, poi rinchiusa in un sacco della spazzatura e gettata in un carrello davanti a un supermercato.

A Primavalle fiaccolata per Michelle

Tanta rabbia, quella del padre che non trattiene lo sfogo, e dolore alla fiaccolata organizzata dai suoi compagni di scuola del liceo Gassman, che si è snodata per le vie del quartiere periferico della Capitale. L’interminabile corteo di fiaccole, in cima nonno Elio e i genitori di Michelle, si è concluso nel luogo dove mercoledì scorso è stato trovato il corpo senza vita della ragazza. Che, racconta una zia, aveva un sogno fin da bambina, fare la criminologa. Per questo aveva scelto il liceo Scienze Umane, l’ex psicopedagogico, per poi proseguire gli studi.

Al corteo i genitori e il nonno in silenzio

Oggi nel luogo maledetto dove il 17enne cingalese, detenuto nel carcere minorile di Casal Del Marmo, ha abbandonato il cadavere di Michelle come un rifiuto ci sono striscioni, tanti fiori e peluche. Lì nel luogo dell’orrore si fermano e si siedono in silenzio la nonna paterna e il padre Gianluca. Mentre mamma Daniela abbraccia il migliore amico della figlia e scoppia in un pianto disperato.

La rabbia del papà: “Dove sta lo Stato?”

“Giustizia, giustizia” grida la folla di gente scesa in strada per Michelle alla fine di via Stefano Borgia. Non è mancato qualche momento di tensione quando il papà si è lasciato andare alla rabbia. Forte, urlata con tutta la voce che ha in gola.  “Dove sta lo Stato? Dove cazzo sta lo Stato”, urla, paonazzo, tra gli  applausi. Avevano detto che sarebbero venuti, ‘ndo stanno??Michelle poteva morire qua come poteva morire ai Parioli o nel centro storico”. E voi li avete coccolati, dice rivolgendosi alla stampa. “Devono morire tutti”. E ancora, rivolto agli assassini, “Devono buttare la chiave, devono morire in carcere”. Il quartiere è esasperato e fa quadrato intorno al papà, “hai ragione”, dicono in tanti.

Dietro lo striscione anche Gualtieri e Rocca

Protetto dagli amici, distrutto, c’è anche il fidanzato Flavio, he indossa una maglia gialla con stampate le foto di Michelle. Per la tensione, forse per il caldo, crolla colpito da un malore, che ha costretto la folla accalcata ad aprirsi per farlo respirare. Ad aprire la fiaccolata, dietro lo striscione dei rappresentati degli studenti del liceo, anche le istituzioni.

Mercoledì i funerali della diciassettenne

Sfilano il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. A ricordare la giovane massacrata c’è anche don Coluccia, il prete anti-spaccio di San Basilio. La fiaccolata si conclude  nella chiesa di Santa Maria della Salute, dopo il lancio delle lanterne in cielo e i fuochi d’artificio per ricordare Michelle.

“Esprimiamo vicinanza alla famiglia di Michelle e anche del ragazzo”, dice il vescovo Don Baldo Reina. “La fiaccolata è stata un bel gesto ma sappiamo che non basta. È una città che alza il grido di dolore che segna il nostro cuore”. Mercoledì i funerali mentre si rincorrono le piste e  le voci del quartiere si mescolano in un tam tam di ipotesi sul movente del raccapricciante omicidio. Con la mamma che ripete da giorni che la droga non c’entra. “Michelle era buona, prestava soldi a tutti e non li rivoleva mai indietro”.

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