Roma, palpò un’alunna 17enne, ma per i giudici era solo uno scherzo: assolto bidello 66enne
La palpata è stata breve e “maldestra”, quindi non costituisce reato. A deciderlo sono stati i giudici del Tribunale di Roma, che hanno assolto un bidello 66enne dell’istituto Cine Tv Roberto Rossellini dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di un’alunna 17enne che aveva denunciato di essere stata toccata sui glutei. L’episodio, confermato da un’amica della ragazza che aveva assistito alla scena, è stato ammesso dallo stesso bidello che però si è giustificato parlando di uno scherzo. Tesi difensiva accolta dai giudici, che dunque l’hanno assolto non perché il fatto non sia avvenuto, ma perché “non costituisce reato”, in quanto, è stata la valutazione, mancava l’elemento soggettivo, ovvero la volontà di molestare la ragazzina.
La palpata durata “tra i 5 e i 10 secondi”
La vicenda risale al 12 aprile dello scorso anno, suscitò la protesta degli studenti e spinse la stessa dirigente scolastica a sporgere denuncia. Il suo esito è raccontato dal Corriere della Sera, che ricostruisce anche l’episodio in un articolo dal titolo «La “palpata breve” non è reato». La ragazza stava salendo le scale quando si accorse che i pantaloni le stavano calando e che, proprio in quel momento, qualcuno le stava mettendo le mani sotto gli slip, toccandole i glutei e poi afferrando gli stessi slip. Una palpata durata “tra i 5 e i 10 secondi”, come ricostruito dalla 17enne, che ha raccontato di essersi quindi girata, di aver visto il bidello e di essersi allontanata in silenzio, mentre l’uomo la inseguiva per dirle: “Amo’, lo sai che scherzavo”.
Assolto il bidello del Rossellini: i giudici accolgono la tesi difensiva dell’«atto scherzoso»
Nella sua difesa il bidello ha ammesso di aver toccato di glutei della ragazza e di averla sollevata, ma non di averle infilato le mani sotto i pantaloni e ha ribadito la versione dello “scherzo”. Una tesi accolta dai giudici con la motivazione che l’azione “dura una manciata di secondi, senza alcun indugio nel toccamento” e la manovra “è stata maldestra, accidentale, ma priva di concupiscenza”, tanto che “appare convincente la tesi difensiva dell’atto scherzoso”. Dunque, niente violenza sessuale, come invece sosteneva l’accusa che aveva chiesto una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.