Omicidio Primavalle, il rapper 17enne: Michelle mi ha puntato la pistola al volto

24 Lug 2023 14:01 - di Redazione

Sostiene che Michelle gli avrebbe puntato la pistola al volto il 17enne rapper arrestato per l’omicidio della ragazzina, coetanea, uccisa il 28 giugno scorso, con venti coltellate nel quartiere Primavalle, a Roma, e abbandonata come un rifiuto accanto ai cassonetti della mondezza in via Borgia, chiusa dentro un sacco infilato in un carrello del supermercato.

Un delitto quello di Michelle Causo che sta facendo emergere scenari da Bronx.

“Michelle si è alzata dal divano all’improvviso, mi ha puntato la pistola al volto e pensando che l’avesse in qualche modo modificata e che avesse un colpo in canna, l’ho aggredita”, avrebbe sostenuto, scrive l’Adnkronos, di fronte al gip, il 17enne cingalese nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto per l’omicidio di Michelle Maria Causo.

In definitiva il giovane rapper cingalese avrebbe ipotizzato, di fronte al giudice, una sorta di legittima difesa, almeno stando alla sua versione dei fatti, nel corso del drammatico interrogatorio durato 4 ore.

All’origine del delitto vi sarebbe, sempre secondo la versione del 17enne, un debito che lui stesso aveva con la vittima: “Avrei dovuto restituirle 35 euro – ha raccontato al magistrato – ma le avevo chiesto uno sconto perché 20 euro mi servivano per portare a cena la mia ex, Gaia”.

E di fronte alle contestazioni del gip che gli ha ricordato come la pistola scacciacani fosse sua e già presente nei video da lui pubblicati sui social, il giovane rapper cingalese ha poi obiettato che la stessa arma giocattolo gliel’aveva in realtà prestata Michelle qualche volta per le stories su Instagram, salvo poi presentarsi proprio con quella nell’appartamento in via Dusmet nel tentativo, secondo quanto ancora sostenuto dal 17enne, di intimorirlo e riavere i soldi prestati.

Il punto è che Michelle si era presentata in casa del 17enne senza nemmeno la borsa, a mani nude e con le chiavi di casa al collo.

“La pistola la nascondeva negli slip”, ha obiettato a quel punto il giovane rapper. Una ricostruzione, questa, che tuttavia non ha convinto il giudice: in casa del ragazzo, ora recluso nel carcere minorile di Casal del Marmo, non sarebbero stati trovati soldi.

I due sopralluoghi effettuati dagli investigatori in casa del ragazzo hanno, invece, portato a scoprire la pistola giocattolo – non modificata, contrariamente a quanto sostenuto dal cingalese, il coltello, con cui Michelle è stata uccisa, che ha, in realtà, una lama lunga 20 centimetri e non 12 come inizialmente emerso e, inoltre, una mannaia sequestrata insieme al resto del materiale.

Resta ancora da accertare il motivo per il quale il 17enne avrebbe detto che, quel giorno, in casa sua sarebbe dovuto andare anche un amico in comune con la vittima, che però, sentito dai poliziotti, avrebbe smentito di esser stato invitato.

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