La pista dello zio “molestatore” riapre il caso Orlandi, ma il fratello s’infuria: “Una carognata” (video)

11 Lug 2023 8:37 - di Marta Lima

Il colpo di scena nel caso di Emanuela Orlandi, rivelato ieri dal Tg de La 7, ha fatto infuriare il fratello della ragazza scomparsa, Pietro Orlandi, che per oggi annuncia una conferenza stampa di fuoco per rispondere alle tesi sulla pista “familiare”, che chiamerebbe in causa lo zio Mario Meneguzzi, presunto molestatore della sorella, ma anche per la fuga di notizie dalla Procura romana e dagli uffici del Vaticano. Secondo il tg di Mentana, in Vaticano sarebbero emersi documenti che potrebbero portare a una nuova ipotesi sulla scomparsa della ragazza, su cui stanno attualmente indagando sia l’ufficio del Promotore di giustizia della Santa Sede che la procura di Roma.

Il carteggio sullo zio di Emanuela Orlandi “molestatore” della sorella Natalina

In particolare, si tratta di un carteggio tra l’allora cardinale Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e un sacerdote sudamericano a lungo consigliere spirituale e confessore della famiglia della ragazza. Lo scambio risale al settembre 1983 e riguarderebbe presunte molestie che Natalina, la sorella maggiore di Emanuela, avrebbe raccontato di aver subito da uno zio ora deceduto. Secondo il Tg di Enrico Mentana, Natalina avrebbe messo queste dichiarazioni “a verbale nell’interrogatorio – mai emerso dagli atti – reso a un magistrato di Roma”.

“Il ritrovamento delle due lettere non è direttamente un atto di accusa verso lo zio di Emanuela, ormai scomparso. Ma spalanca uno scenario aperto solo in parte, e non si sa perché non coltivato, quando le indagini erano state tolte al sostituto procuratore Margherita Gerunda per essere affidate al suo collega Domenico Sica”, spiega il Tg La7.

I titolari dei due fascicoli d’indagine – si aggiunge nel servizio trasmesso dal Tg diretto da Enrico Mentana – sono rimasti molto colpiti al momento del raffronto tra il volto di Mario Meneguzzi e l’identikit tracciato dal vigile e dal poliziotto che riferirono di aver visto, la sera della scomparsa, un uomo a colloquio con Emanuela appena uscita dalla scuola di musica vicino al Senato. Come vedete, una somiglianza che avrebbe imposto approfondimenti immediati. Ci sono stati?”, la domanda alla quale si tenterà ora di rispondere.

Il servizio del Tg di Mentana

La reazione del fratello della ragazza scomparsa

“Sono arrabbiato, furioso. Hanno passato il limite come non mai e con l’avvocato Sgrò sto organizzando per domani una conferenza stampa. Non possono scaricare le responsabilità di tutto su una famiglia… Non pensano ai parenti, ai figli? No, questa carognata non può passare così”. A parlare all’Adnkronos è Pietro Orlandi, che annuncia per oggi una conferenza stampa.

“Nessuno ha chiamato né me, né mia sorella, né i figli di mio zio. Non siamo stati chiamati dalla Procura di Roma – ribadisce – da nessuno. Mi auguro che questa commissione parlamentare parta e svergogni chi oggi miserabilmente ci ha infangato”, conclude Pietro che annuncia l’intenzione di chiedere di “incontrare privatamente Papa Francesco”. Ho saputo di questo carteggio guardando il telegiornale, nessuno ha avuto il pensiero di avvisare di una notizia del genere. Domani, in una conferenza, avremo modo di spiegare il nostro pensiero su tutto questo”, dice quindi all’Adnkronos l‘avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi in merito alla notizia.

La famiglia Orlandi ha indetto per oggi alle 16 la conferenza stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera riguardo alle notizie emerse “in relazione a vicende che vedrebbero coinvolti un familiare nella sparizione di Emanuela Orlandi”. Saranno presenti Pietro Orlandi, Natalina Orlandi e l’avvocato Laura Sgrò.

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