Israele nel caos, il Paese in rivolta contro la riforma della Giustizia imposta da Netanyahu

25 Lug 2023 9:35 - di Redazione

Israele è nel caos più completo, il Paese è in rivolta contro la riforma della Giustizia imposta dal premier Bibi Netanyahu dopo l’approvazione in Parlamento del disegno di legge che taglia le gambe alla cosiddetta “clausola di ragionevolezza”, la possibilità che garantiva alla Corte Suprema di invalidare atti istituzionali giudicati “irragionevoli”.

La norma approvata è un “aggiustamento moderato per riportate equilibrio tra i poteri”, ha detto Netanyahu.

A Tel Aviv sono stati accesi diversi falò in Kaplan street e scontri fra polizia e manifestanti sono avvenuti sia in questa città che a Gerusalemme mentre almeno 34 dimostranti sono stati arrestati, secondo Haaretz.

L’approvazione in Parlamento del primo provvedimento della riforma giudiziaria è stato “un passo democratico necessario per ripristinare l’equilibrio fra i poteri”, ha sostenuto ieri sera Netanyahu.

Secondo il premier, l’obiettivo è “assicurare che il governo eletto possa realizzare le politiche secondo le decisioni della maggioranza dei cittadini. La realizzazione del volere degli elettori non è la fine della democrazia, è l’essenza della democrazia”.

Il primo ministro ha anticipato che la coalizione di governo si rivolgerà all’opposizione nei prossimi giorni per avviare negoziati sul processo legislativo della riforma.

“Malgrado tutto, amici miei, continueremo a cercare colloqui e accordi”, ha detto ancora Netanyahu in una dichiarazione diffusa in televisione, nella quale ha accusato l’opposizione di aver rifiutato ogni offerta di compromesso.

Nei prossimi giorni, ha detto, il governo si rivolgerà all’opposizione per colloqui in modo “da raggiungere un accordo generale su tutto ” entro la fine di novembre.

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