Droni ucraini minacciano Mosca, il Cremlino accusa: attacchi impossibili senza l’aiuto della Nato

4 Lug 2023 19:56 - di Vittorio Giovenale
droni Mosca

Per la prima volta Mosca è stata coinvolta direttamente nella guerra: almeno 16 voli sono stati infatti deviati dall’aeroporto Vnukovo di Mosca oggi (fra le cinque e le otto di mattina, ora locale) dopo l’attacco di almeno cinque droni.

Molti di questi voli sono stati deviati “per ragioni di sicurezza”, ha denunciato il sindaco della capitale Sergei Sobyanin. Sei aerei sono stati invece deviati “per ragioni tecniche”, scrive l’agenzia per il trasporto aereo Rosaviatsiya.

Kiev non smentisce il suo coinvolgimento: “Cose che succedono…”

Come è sua abitudine, Kiev non conferma né smentisce di avere una responsabilità nei nuovi attacchi con droni avvenuti oggi nei pressi di Mosca, ma cose del genere «possono succedere», ha detto il portavoce dell’intelligence militare, Andrei Yusov. «Naturalmente, come è nostra abitudine non commentiamo questo, ma cose del genere succedono, qualcosa può colpire Mosca, può succedere», ha affermato Yusov durante una maratona televisiva, ripresa dall’agenzia russa Tass.

Un attacco che per il Cremlino sarebbe stato impossibile senza l’aiuto degli Stati Uniti e della Nato a Kiev. L’ha sostenuto oggi il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti.

«L’attacco di stamani all’alba all’aeroporto Vnukovo nell’area di Mosca, non può essere considerata una novità. È un attacco che segue altri tentativi di far arrivare dei droni sulla capitale russa che nel passato hanno avuto come momento più eclatante quello dei due droni che sono esplosi sopra le torri del Cremlino». Così all’Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico.

“C’è la firma ucraina dietro gli attacchi dei droni su Mosca”

«Rientra un po’ in questa guerra che si caratterizza, oltre che per i combattimenti sui mille chilometri della linea del fronte, anche per questi continui attacchi con droni da parte delle forze russe sulle città ucraine, sui centri di rifornimento, sui depositi logistici e sui centri addestramento ucraini, e con la risposta da parte di Kiev – spiega Battisti – Kiev che cerca comunque di inviare droni ben dentro il territorio russo non tanto per fare danni, visto che anche 5 droni potrebbero fare comunque danni limitati, ma soprattutto per confermare la sensazione che il territorio russo e i cieli russi non sono assolutamente protetti da forme di penetrazione militare da parte ucraina».

«Credo che lo scopo di tutto ciò sia quello di continuare queste azioni, anche se poi non sempre vengono confermate da parte ucraina, – conclude Battisti – Ma chi potrebbe lanciare questi droni se non comunque forze ucraine che possono stare ben all’interno del territorio ucraino o anche infiltrati ucraini in regioni russe in modo che i droni abbiano meno tempo di volo e sia più difficile intercettarli con anticipo?».

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