Bonelli alle comiche finali, neanche i Verdi lo tollerano più. Partono i siluri e il micro-partitino si spacca
Di Angelo Bonelli gli stessi Verdi han piene le tasche. Le sue performance istrioniche sconfinanti nel patetico non fanno breccia tra gli elettori. I dati lo confermano leader verde tra i più sfigati d’Europa. Europa Verde è il partito ambientalista con meno voti di tutto il Continente. E ora gli arrivano anche i siluri lanciati dalla interna che fa capo a Eleonora Evi, l’ex grillina.
Europa Verde, il partito ambientalista con meno voti di tutto il Continente, al momento è spaccato. Pochi e litigiosi. Evi, in una nota ufficiale si è lamentata con Bonelli e gli ha manifestato tutto il suo disagio: tutte «le difficoltà che Europa Verde incontra sul piano politico e organizzativo; causa spesso di mortificazione delle aspirazioni e delle ambizioni sia del gruppo dirigente locale, non coinvolto come vorrebbe nella vita del partito; sia di tanti che, pur avendo una grande sensibilità sui temi “green”, non riescono a sentirsi rappresentati dal nostro soggetto politico».
Verdi pochi e litigiosi: siluri contro Bonelli
Sotto accusa Bonelli stesso, le cui trovate propagandistiche gli si stanno ritorcendo contro: le mani insanguinate in Parlamento, i sassi dell’Adige mostrati alla meloni per rappresentare i ltema della siccità. Poi la trovata folle del reato di negazionismo climatico. Insomma, in questi ultimi mesi si è fatto ridere dietro da tutti. Numerose le spaccature emerse da tempo: quella più grave – ricostruisce un sapido articolo di Libero- risale alle scorse regionali del Lazio, quando si arrivò alla scissione dell’atomo: Europa Verde e Sinistra italiana si divisero per puntare entrambi su due cavalli perdenti: Si con Nicola Fratoianni preferirono andare con il Movimento 5 Stelle (da dove proviene Eleonora Evi); Europa Verde invece appoggiò il candidato del Pd e Del Terzo polo: Alessio D’Amato. Non esattamente la stessa cosa. Quando si dice unità d’intenti…
Verdi, Eleonora Evi guida la fronta anti-Bonelli. Siamo alla scissione dell’atomo…
Addirittura sui temi etici sono emerse sensibilità diverse, come dimostrato dal voto sull’utero in affitto dove sia Pd, sia Avs sono andati in ordine sparso. Bonelli non sa più cosa inventarsi. Attentissimo nel dire tutto il male possibile non appena arriva un sospiro dal governo, anche sfidando il ridicolo. Non basta. “Da tempo si sono create varie fazioni a livello locale: a Milano, ad esempio, lo storico consigliere comunale ambientalista Carlo Monguzzi contesta apertamente l’assessora del suo stesso partito, Elena Grandi; a Brescia, invece, due pezzi di Verdi si sono auto-trascinati in tribunale). Pertanto Evi, già eurodeputata ora in parlamento con Alleanza Verdi sinistra, è diventata il megafono anti-Bonelli. Le parole sono chiare, a lui viene imputata una sostanziale Armata Brancaleone del loro piccolo gruppo. Scarso coinvolgimento, si lagna la parlamtare verde. Il che fa ridere: pochi come sono, nenache riescono a parlarsi? “Un capolavoro di autosabotaggio degno della miglior tradizione della sinistra”, ironizza Libero.
Bonelli propone le primarie “aperte e trasparenti”: siamo al “micro- Pd”
Dunque, siamo al ridicolo. Evi propone una sorta di Pd in sedicesimo, visto che ha fatto sapere di avere inoltrato a Bonelli la richiesta di dare vita a una sorta di percorso costituente che possa portare a primarie «aperte e trasparenti a tutti». Un “micro Pd” per far fuori Bonelli. Il bello è che lui ci sta. «Per me va bene, non ci sono problemi, ma bisogna prima cambiare lo statuto». Il deputato di Ev lancia il congresso «a luglio 2024». E illustra -tenetevi stretti- quello che dovrà essere l’obiettivo del partito: «Bisogna costruire – dice all’HuffPost – partendo da Avs, un’alleanza ecosociale per il clima e la democrazia. Che sappia costruire alternativa alla destra ultra sovranista e negazionista guidata da Giorgia Meloni. Un’alleanza per le Europee, che parta da alleanzaverdi e sinistra per arrivare a possibile liste civiche che tenga dentro le esperienze nate a livello locale”. Dovrà fare i conti con la frangia guidata dalla Eva che invece avrebbe tutti altri obiettivi: “portare il soggetto politico più ambientalista dell’emiciclo parlamentare nella sua dimora storica: il Movimento grillino e sempre più ultraprogressista di Giuseppe Conte”.