Sceneggiata a Genova durante il ricordo di Berlusconi. La solita intolleranza comunista
Sceneggiata rossa a Genova durante il minuto di silenzio per la morte di Silvio Berlusconi durante il Consiglio comunale. Il presidente Carmelo Cassibba ha letto un testo in ricordo del leader azzurro mentre alcuni consiglieri hanno protestato in vari modi. “Niente contro la persona ma credo che uscire senza fare tante polemiche sia un modo rispettoso per esprimere dissenso”, ha spiegato il capogruppo dei Verdi-Sinistra Filippo Bruzzone, dopo avere abbandonato il consiglio.
La sua collega Francesca Ghio, invece, è rimasta in aula ma non si è alzata in piedi e ha esposto un cartello con su scritto “Not in my name”. Il capogruppo grillino Fabio Ceraudo, infine, ha lasciato sullo scranno una foto di Falcone e Borsellino e ha abbandonato la seduta, rientrando solo al termine del minuto di silenzio con un bavaglio rosso. Assente al momento della commemorazione anche la consigliera Pd Monica Russo che, interpellata, non ha voluto spiegare il suo gesto.
Qualche schermaglia in più – riferisce l’Ansa – si è verificata al termine della commemorazione quando i consiglieri di minoranza hanno provato a parlare di Berlusconi con delle mozioni d’ordine ma il presidente del consiglio li ha fermati, regolamento alla mano.
Il capogruppo della lista Toti in consiglio comunale, Nicholas Gandolfo, ha criticato l’atteggiamento dei consiglieri di minoranza durante la commemorazione di Berlusconi: “Ho trovato davvero fuori luogo e poco rispettoso delle istituzioni che alcuni consiglieri siano usciti dall’aula e una sia rimasta seduta. Berlusconi – sottolinea Gandolfo – è stato presidente del Consiglio e, a differenza di alcuni presidenti appoggiati dalla sinistra, è stato eletto dagli italiani”.