Saviano insiste con l’allarme saluti romani, Speranzon ironizza: «In salumeria serve il Var»
L’ironia la fa da padrona e non potrebbe essere altrimenti. «La sinistra vede saluti romani dappertutto. Se andassero in salumeria e vedessero chi alza il braccio perché è arrivato il proprio turno, chiederebbero di andare al “Var” per capire se potrebbe essere un saluto romano». A fare la battuta polemica, in diretta su Rai Radio1 a “Un Giorno da Pecora”, è il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. «Nei reparti di gastronomia andrebbe utilizzato il “Var” da questo punto di vista. Basti pensare che alla parata del 2 giugno un saluto militare è stato scambiato per saluto fascista…».
Saluti romani, i visionari della sinistra non si placano
Ma i visionari vedono fascisti ovunque e continuano a lanciare allarmi sui saluti romani. Non si rendono nemmeno conto degli sfottò con cui sono travolti sul web. Molti pensano sia un’ossessione, altri che sia l’unico argomento a cui si aggrappano, visto che non hanno uno straccio di idea. Fanno finta di non aver sentito le parole di Ignazio La Russa, che ha evidenziato come abbiano preso lucciole per lanterne.È infatti paradossale scambiare il comando militare con il saluto romano e il motto dei Comsubin con un omaggio fascista alla X Mas.
Da Saviano un altro delirante twitter
Saviano si avventura oltre, rincarando la dose su Twitter. «Torno sul 2 giugno perché l’omaggio alla Decima Mas è un gesto pericoloso. Mi fido di voi che date valore al tempo speso per capire e approfondire. Mi fido poco o niente di chi oggi ci vuole rasserenare dicendo che non esiste alcun pericolo per la democrazia in Italia. Esiste, e non vederlo significa essere complici. Michela Murgia e io non abbiamo fatto altro che il nostro lavoro». Quale? «Un’interpretazione semantica». All’armi son fascisti, il grido disperato di Saviano. “Scrittori e politologi su Marte”, il nuovo film della (pseudo) politica della sinistra.