Formigli vede fascisti ovunque. E inventa il Var per scovare il saluto romano che non c’è

20 Mag 2023 11:20 - di Eugenio Battisti

È un’ossessione, una patologia grave, una smania inquisitoria. Alla ricerca del possibile fascista nascosto in qualche angolo del pianeta, anche un piccoloComune va bene. E del saluto romano. Anche dove non c’è. Ma se si guarda con attenzione, e con le lenti dell’antifascismo militante, potrebbe esserci. A guidare il plotone d’esecuzione è ancora una volta Corrado Formigli e la squadra di Piazza Pulita, cresciuta a pane e resistenza.

Il Var di Formigli per scovare il saluto romano

La vittima è il sindaco uscente di Anagni in provincia di Frosinone, Daniele Natalia, in corsa per il ballottaggio di domenica prossima. Naturalmente sostenuto dal centrodestra. E tanto basta per dipingerlo come un pericoloso squadrista. Dove sta la colpa? Venerdì scorso ha chiuso la manifestazione finale per il primo turno facendo suonare l’inno d’Italia. Al  termine del quale si è battuto il petto e poi ha alzato il braccio per salutare. Ma per Formigli non è andata così (e anche per Repubblica neanche a dirlo) .

Nel mirino il sindaco di Anagni di centrodestra

La prova? Le immagini del Var antifascista che scandaglia al rallentatore le immagini, fotogramma per fotogramma. E inchioda il sindaco di Anagni. La moviola è implacabile e arriva lo scoop. “Finisce l’inno, e al sindaco Natalia parte teso il braccio destro, solo per un attimo, prima di diventare un saluto”. È il verdetto senza appello del giornalista militante. Grazie allo strumento telematico messo in campo il sindaco si sarebbe esibito nell’odioso.

Dal calcio di rigore al calcio democratico

Il giornalista e saggista Giovanni Sallusti ironizza. Ma coglie nel segno “Dal calcio di rigore al rigore democratico. Trattasi infatti del Var, che (come non averci pensato prima) può riannodare, scomporre, sezionare da più lati ogni gestualità. E financo mimica facciale di ogni indiziato di nostalgie mussoliniane. E sbatterlo in prima serata alla sbarra del Tribunale del Talk Unico Antifascista”. Non è un secondo – scrive ancora – è una frazione della frazione.  “Tanto che a chiunque, non solo a sporchi collaborazionisti come noi, potrebbe apparire la normale dinamica di un candidato che stende il braccio verso i convenuti per ringraziare e salutare”.

La replica di Natalia: una mistificazione

Sconcertato il diretto interessato, di fronte alla “mistificazione messa in atto da Piazza Pulita su La7. Arrivare a fare il Var sul video di un comizio con tanto di fermo immagine mentre ho il braccio teso verso la piazza per non più di un secondo, per sostenere che abbia fatto un saluto fascista, è falso oltre che offensivo”, dice il sindaco di Agnani colpevole di aver portato la mano al petto durante l’Inno di Mameli. Un pericoloso patriota con nostalgie per il Ventennio, neanche a dirlo.  “Offensivo per la mia persona, per la mia comunità, per gli anagnini democratici e per la nostra storia antifascista”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *