Ornella Muti fa la “maestrina”: «Meloni è una persona gradevole ma non condivido le sue idee»
Dopo Marco Mengoni ed Emma Marrone, è il turno di Ornella Muti. Ormai il giochino creato dalla sinistra è chiaro: far credere che al governo ci siano i mostri brutti e cattivi, omofobi, intolleranti. Con i soliti trucchi dialettici, fanno passare il no all’utero in affitto – una pratica devastante – alla stregua di un fantomatico “attacco all’amore”. E subito si mettono in fila vari personaggi del mondo dello spettacolo che sfruttano la loro popolarità per “servire” la causa della sinistra.
Ornella Muti: ho letto cose spiazzanti
«Io la Meloni l’ho conosciuta», afferma Ornella Muti. «L’ho trovata una persona anche molto gradevole. Ma le idee sono idee, ognuno ha le sue. E sui temi attuali relativi alle donne, al mondo arcobaleno, alle adozioni, alla genitorialità, su cui leggo in questi giorni cose spiazzanti, non sono d’accordo». L’attrice risponde così all’Adnkronos, intervenendo sul “tema caldo” dell’omogenitorialità e della maternità surrogata. I concetti (o presunti tali) sono sempre gli stessi.
«Il mondo gay esiste e va protetto»
Ornella Muti è ospite della sesta edizione del Filming Italy Sardegna Festival. Chiarisce che non intende entrare nella polemica politica. Però (guarda caso) lo fa ugualmente. «Proteggerei un po’ di più il mondo gay, che è un mondo che c’è. E non possiamo far finta che non esista», spiega. Una frase paradossale, perché essere contro l’utero in affitto non significa essere contro il mondo gay. È un parallelismo inventato ad arte dalla sinistra per gettare fango. «Nel modo giusto, per carità, senza esasperazioni in nessun senso. Però sicuramente è un mondo che va protetto», insiste.
Ornella Muti e l’utero in affitto
«Ho letto delle cose ultimamente sulle coppie, sulle adozioni, sugli uteri in affitto, sulla genitorialità, i bambini, sui i diritti. Vuoi regolarlo?», dice l’attrice. «Bene, è giusto. Ma quello che c’è non si può distruggere. Si parla d’amore, e l’amore andrebbe protetto. Almeno l’amore lasciamolo dov’è». E conclude: «Uno dovrebbe poter scegliere le cose, e forse, invece che fare proibizionismi vari, magari bisognerebbe educare». In verità, bisognerebbe capire che l’utero in affitto è una pratica inaccettabile. Ma non fa comodo.