La Schlein vuole la Boldrini capolista alle Europee: si scatenano le ire nel Pd
Idea Boldrini. Elly Schlein in una sola giornata ha terremotato il Pd. Dopo avere declassato De Luca junior da vicepresidente del gruppo alla Camera a segretario del gruppo medesimo, ne pensa un’altra che non piacerà alla metà del suo partito. Più che un’ipotesi Laura Boldrini candidata capolista alle Europee. Nel Pd se ne parla sempre di più: l’ex presidente della Camera, new entry indipendente ai tempi di Nicola Zingaretti a capo del Nazareno, è il nome su cui Elly Schlein sta ragionando in vista delle prossime elezioni. Figura attenta ai diritti civili e alle donne, da sempre oppositrice del salvinismo e della destra che lei definisce orbaniana; segugio a tempo pieno di ogni fascismo in agguato. Oppositrice di ogni gesto del premier Meloni. E’ lei la candidata numero uno che potrebbe prendere il posto di Marta Bonafoni, il braccio destro della Schlein a Roma.
Idea Boldrini alle Europee: Schlein la vuole capolista
E’ il Foglio a parlare del lancio della candidatura Boldrini. Se il caso De Luca junior sostituito con Paolo Ciani (che viene dalla comunità di Sant’Egidio e con una linea autonoma sulla guerra in Ucraina), apre un caso politico in Campania, unica regione di peso rimasta al Pd; il caso Boldrini rischia di aprire una voragine: alle prossime europee il Pd si gioca il tutto per tutto. Il quotidiano di Cerasa edizione on line ha avuto l’indiscrezione sul nome dell’ex presidente della Camera come capolista alle Europee, circoscrizione Italia centrale. Boldrini non fa che ripetere di non saperne nulla e di avere appreso la cosa dai quotidiani. L’unica cosa certa sono le perplessità nel partito. Perplessità di merito e di metodo: l ‘ulteriore radicalizzazione del Pd attraverso scelte che la Schlein compie in solitaria.
Caso Boldrini, nel Pd contestano il metodo Schlein sulle capolista donne
Infatti- in attesa che la scelta sulla Boldrini alle Europee del 2024 trovi l’ufficialità- è il metodo che rimane sul gozzo nei dem. Nel Pd infatti vedono come fumo negli occhi il fatto che la Schlein si sia messa in testa di mettere alle testa delle cinque liste circoscrizionali per Strasburgo altrettante donne. Fino a qualche giorno fa si vociferava, nell’Italia centrale, della fedelissima Marta Bonafoni. Ma nelle fila del Pd sono scattate le ire di chi ne denuncia lo scarso peso politico. E le hanno contrapposto volti noti: da Paolo Gentiloni a Nicola Zingaretti a Dario Nardella. Insomma al Nazareno starebbero tutti come furie per il nome della Boldrini. Si parla più che del nome, di strategia “da suicidio” per chi non gradisce i movimenti verticistici di Elly Schlein.
Metodo Schlein, le correnti non vogliono sacrificarsi per la Boldrini
Intanto si pensa ai “risarcimenti”: “la Bonafoni sarebbe accontentata – ancorché in carica come consigliere regionale nel Lazio – con un posto in Parlamento nelle prime elezioni suppletive- è l’indiscrezione di Libero–. Che si presenteranno, anche se i chiari di luna sui risultati elettorali non inducono all’ottimismo”. Infatti ogni volta che si vota, il Pd perde consensi; né si individua tra le forze di opposizione la volontà di fare un cartello elettorale per contrastare il centrodestra. Interessante mettersi con i pop corn in mano e assistere: fino a quando i dem “reggeranno” il metodo Elly Schlein ? Le correnti non mollano, i posti che contano sono pochi. Chi sarà disposto a sacrificarsi per Laura Boldrini?