Gioco legale, 11,2 miliardi di euro di entrate fiscali. Il governo prepara un piano contro la ludopatia
Nel settore del Gioco legale , nel 2022 si èregistrato un incremento delle entrate erariali per le casse dello Stato, intese come il totale derivante dall’imposizione fiscale, pari a 11,2 miliardi di euro, prossimamente al dato del 2019 (pre- pandemia), che era di 11,4 miliardi di euro. E’ quanto evidenzia il secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco legale in Italia. Il valore sociale ed economico del Gioco “, presentato mercoledì a Roma. Mentre la maggioranza degli italiani è contraria a una regolazione troppo limitativa del gioco legale da parte dello Stato, l’80,6% è convinto che proibire il gioco legale comporterebbe un rafforzamento del gioco illegale e della criminalità che lo controlla e gestisce.
Almeno un italiano su due ha partecipato ai giochi legali
Il 69, Il 4 per cento degli italiani definisce il Gioco un’attitudine umana; mentre al 47 per cento è capitato di praticare uno o più tipi di Gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Quasi 23 milioni di italiani, quindi, dichiarano di avere giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi”. E’ uno dei dai principali che emerge dal rapporto.
Il problema della ludopatia
“E’ auspicabile l’adozione di un Testo unico di regolazione per definire competenze e confini tra tutela della salute, ordine pubblico, aspetti fiscali, commerciali e digitali”. E’ una delle conclusioni a cui arriva il rapporto Lottomatica-Censis. Proprio secondo il rapporto, la regolamentazione deve essere decisa dallo Stato, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. Secondo le statistiche , i giochi legali hanno prodotto un volume di incasso di 140 miliardi di euro nel 2022, con 1,3 milioni di persone finite nella morsa della dipendenza. Una legge del 2018 ha imposto le prime regole, anche in materia di divieti pubblicitari. Ma si attende da anni un approccio integrato con le comunità terapeutiche e i Serd.
L’impegno di Mantovano e Bellucci
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il vice ministro alle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, stanno lavorando a un nuovo testo che accomuni tutte le dipendenze: “È il momento di iniziare a discutere sulla riforma della legge sulle dipendenze in vigore. E sarebbe anche il caso di modificare, vista la pluralità delle dipendenze, la denominazione: da Dipartimento politiche antidroga in Dipartimento per la prevenzione ed il contrasto delle dipendenze patologiche”. Lo ha specificato recentemente Mantovano, trovando piena adesione sia da parte delle comunità terapeutiche che dai servizi territoriali pubblici dedicati alla terapia e al recupero.