Carte segrete, Trump smonta l’audio che lo inchioda: “Una spacconata, avevo in mano fogli di carta”
“Per essere sinceri, era una spacconata, stavo parlando e tenevo dei fogli di carta in mano, ma non avevo nessun documento riservato”. Così il pirotecninco ex presidente Usa Donald Trump spiega in un’intervista ad Abcnews quei due minuti di audio sulle presunte carte segrete del Pentagono che lo inchioderebbero. E che costituiscono una delle principali prove a suo carico nel processo contro di lui.
Carte segrete, Trump smonta l’audio che lo inchioda
La notizia della registrazione sui documenti top secret (tra i qualiu anche un file su un potenziale attacco all’Iran), portati a Mar-a-Lago al termine del mandato. era già stata resa nota all’inizio del mese. Ma ora l’audio (già nelle mani dei procuratori federali) diffuso dalla Cnn è diventato pubblico. E documenta dettagliatamente la conversazione che l’ex presidente americano ha sempre smentito. E che oggi descrive come una spacconata.
“Era una spacconata, avevo in mano solo dei fogli”
Nella conversazione si sente Trump che durante una riunione con l’autore di un libro su di lui, fa riferimento a documenti top secret militari in suo possesso. Mostrando un pezzo di carta, dice: “Un minuto, guardate qui, l’ho appena trovato, non è fantastico? A parte che è altamente riservato, segreto, sono informazioni segrete. Guardate, guardate. Questo è stato scritto dai militari e dato a me. Come presidente avrei potuto declassificarlo, ma ora non posso”.
Nessun file top secret sull’Iran
Documenti top secret, dunque, con file pesanti relativi a Teheran. Ora però smentisce le sue parole “declassificandole” a un bluff. “Avevo in mano una pila di carte”, dice Trump all’intervistatore mostrando la sua scrivania piena di carte. “Relative a 25 cose diverse, mischiate con giornali, ma non ci sono documenti classificati”. Dopo essersi dichiarato non colpevole per tutti e 37 i capi di imputazione in tribunale, giù in un’intervista a Fox News The Donald aveva smentito che tra i file portati nella sua residenza in Florida ce ne fossero alcuni legati all’Iran. “Si trattava di ritagli di giornali, riviste e articoli, potrebbero essere stati trattenuti o meno, ma non c’era niente da declassificare”.
Il portavoce: il presidente non ha fatto nulla di male
Per il portavoce della campagna presidenziale di Trump, Steven Cheung, la registrazione audio “dimostra, ancora una volta, che il presidente non ha fatto nulla di male”. E sul suo social Truth l’ex presidente ripete che “questa continua caccia alle streghe è un’altra bufala per interferire nelle elezioni. Sono imbroglioni e delinquenti”.