Bimba scomparsa, la madre: “So chi può essere stato”. Il padre tenta il suicidio in carcere
“È impossibile che lei si perda, impossibile che si allontani da sola”. Katherine Alvarez, la mamma della piccola Kataleya Mia Chicllo Alvarez, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa sabato pomeriggio dall’ex hotel Astor, uno stabile occupato a Firenze, lo ha ripetuto anche oggi ai microfoni del Tg1. “Qualcuno l’ha presa e l’ha portata via. Io ho detto ai carabinieri chi possono essere queste persone. Che me la riportino, non se la devono prendere con lei, questi problemi sono dei grandi non dei bambini”, ha proseguito la donna, aggiungendo che “non denuncio nessuno, ma per favore fate tornare a casa Kata, ridatemi la mia bambina”. La pista del rapimento è anche maggiormente battuta dai carabinieri che indagano sul caso: la considerano come la più probabile “da un punto di vista della statistica”. Intanto, dal carcere di Sollicciano nel quale è detenuto, è trapelata la notizia di un tentativo di suicidio del padre della bimba scomparsa.
I carabinieri: “Da un punto di vista statistico il rapimento è la pista più probabile”
Lo stesso fascicolo della Procura di Firenze, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, sarebbe stato inizialmente per abbandono di minore, poi modificato in sequestro di persona. Sebbene manchino conferme ufficiali al riguardo, tutto punta in quella direzione. Il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze, facendo il punto sulle indagini, ha chiarito che “parliamo di rapimento, ma per ora solo da un punto di vista statistico, delle probabilità. Quasi sicuramente la bambina non è dentro l’albergo e l’ipotesi che sembra più probabile è che sia stata portata via da un adulto”. Il generale, spiegando che “non abbiamo novità rispetto a ieri”, ha comunque sottolineato che “ancora tutte le ipotesi sono aperte, ma il rapimento diventa sempre più probabile e se è un rapimento potrebbe essere motivato da una ritorsione”. Un’affermazione che appare coerente con quell’appello della madre a lasciare agli adulti le cose degli adulti. Lo stesso Vitagliano, infatti, ha riferito che “la madre della piccola ha supposto che la sparizione della figlia possa essere collegata a litigi nell’albergo. È una delle piste che stiamo seguendo”.
L’ipotesi di una ritorsione per “litigi nell’albergo”
“Non ci ha dato però un nome o elementi su una persona ben precisa. Naturalmente stiamo lavorando sugli occupanti dell’ex albergo. Ci sono elementi emersi sugli occupanti, riferimenti a situazioni ai limiti della legalità, ma finora non sembrano essere collegati alla sparizione”, ha proseguito il comandante dei carabinieri, precisando che anche la famiglia del padre di Kata, che non abita a Firenze, “sta collaborando con noi alle indagini”.
Il tentativo di suicidio del papà della bimba scomparsa
L’uomo, un 26enne detenuto in carcere per reati contro il patrimonio e furto, secondo quanto trapelato, avrebbe domenica, dopo aver appreso della scomparsa della figlia, avrebbe tentato il suicidio ingerendo un flacone di detersivo. Portato in ospedale, l’uomo avrebbe anche lì tentato di togliersi la vita, provando a strangolarsi con un cavo. Rimasto in osservazione fino a questa mattina, sarebbe stato già riportato in carcere.
Oltre 170 volontari cercano Kata. Le foto anche sulle ambulanze delle Misericordie
Alle ricerche, coordinate dalla Prefettura di Firenze, partecipano 9 tecnici e 75 squadre della Protezione civile, per un totale di 178 volontari. Inoltre, la foto della bambina è stata distribuita anche a tutte le ambulanze e tutti i mezzi delle Misericordie fiorentine, che partecipano alle ricerche con una trentina di volontari. Autisti e operatori terranno l’immagine sul cruscotto per poterla eventualmente riconoscere, durante i loro servizi per la città, e segnalarla. Nel pomeriggio di oggi in Prefettura, sarà fatto un punto sulla situazione dell’attuazione del “Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse”.
Nessun aiuto dalle segnalazioni: “Alcune palesemente false o infondate”
Diverse le segnalazioni di avvistamenti ricevute in queste ore, ma “alcune sono risultate palesemente false o infondate, mentre altre sono apparse degne di approfondimento”, ha spiegato il generale Vitagliano, riferendo tra l’altro che “un’amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona anonima che diceva che la bambina era con lui. Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro. Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l’autore”.