Violenza gratuita, sparatoria tra indiani a Bergamo. A Milano stranieri pestano a sangue liceali in festa
Da Milano a Bergamo, la violenza gratuita dilaga e la paura fa 90. Sangue e terrore invadono sempre di più strade e locali della Lombardia, e sempre più spesso aggressioni e risse portano la firma di immigrati e facinorosi stranieri. Le cronache delle ultime ore, non a caso, riferiscono di due diverse vicende ascrivibili in un caso a un gruppo di uomini di origine indiana protagonisti di una sparatoria all’interno di un locale pubblico di Albano Sant’Alessandro (Bergamo). E in un altro alla festa degenerata in una brutale rissa scatenata contro i ragazzi del liceo scientifico milanese Volta che stavano festeggiando alla fontana monumentale dei giardini dedicati a Falcone e Borsellino (in Via Benedetto Marcello) la fine dell’anno scolastico. Gli aggressori, stavolta, sarebbero coetanei di probabile origine nordafricana. Accadimenti che rilanciano il problema della sicurezza, particolarmente sentito all’ombra della Madonnina, e le inevitabile recriminazioni sul tema. Ma procediamo con ordine.
Violenza gratuita, sparatoria in un locale nel Bergamasco: ferito gravemente un 35enne indiano
La vicenda di Bergamo, che in queste ore imperversa su siti e social scatenando indignazione e sgomento, vede al centro del raid a colpi d’arma da fuoco un 35enne di origine indiana rimasto ferito gravemente in una sparatoria avvenuta all’interno di un locale pubblico. Secondo quanto trapela al momento – riferito nei dettagli, tra gli altri, dal Tgcom24 – sembrerebbe il drammatico esito di un regolamento di conti. Secondo una prima ricostruzione della vicenda, un gruppo di connazionali è entrato nel locale – dove gli avventori stavano partecipando a una festa tra indiani organizzata per festeggiare uno di loro, diventato da poco padre – e ha sparato diversi proiettili contro un indiano. Uno dei colpi lo ha raggiunto al petto, sotto gli occhi dei presenti che, scioccati e terrorizzati, hanno caricato l’uomo ferito su un auto nel disperato tentativo di portarlo in ospedale.
Autori del blitz di sangue un gruppo di connazionali della vittima
Il gruppo con la vittima a bordo – riferisce sempre il Tgcom 24 – all’altezza di Seriate ha intercettato un’ambulanza che, a quel punto, ha provveduto a trasportare l’indiano ferito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove l’uomo è arrivato in codice rosso. Al momento, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. tutt’altro contesto e diversi i protagonisti e le vittime della rissa che si è consumata venerdì 9 giugno a Milano. Quella sera – riporta Il Giornale – i liceali dell’istituto scientifico Volta stavano festeggiando la fine dell’anno scolastico quando, secondo le ricostruzioni rese da un gruppo di testimoni, «un gruppo a prevalenza straniera, probabilmente nordafricana, composta da coetanei dei giovanissimi tra i 15 e i 18 anni che si erano radunati» ha scatenato l’inferno.
Rissa a Milano, studenti aggrediti da un gruppo di stranieri durante la festa di fine anno scolastico
Due dei liceali aggrediti hanno avuto la peggio e sono finiti in ospedale con varie ferite. Nella mischia, infatti, sono volati pugni al viso e calci inferti anche quando le vittime erano già a terra. Colpi sferrati in nome di una violenza gratuita, senza un perché. Una efferatezza che ha ridotto i giovani, aggrediti da quelli che uno dei feriti ha descritto come «un branco di almeno quindici ragazzi». «Gruppi di “infiltrati” che cercavano di attaccare briga», a maschere di sangue. E ci sono riusciti a seminare panico e paura. Anzi, sono andati pure oltre. Per uno dei liceali, scrive il quotidiano diretto da Minzolini, la notte si è conclusa in pronto soccorso. Da cui è uscito con alcuni punti di sutura al viso e 5 giorni di prognosi. Mentre a un altro è andata pure peggio: «Gli hanno rotto il naso».
Violenza senza un perché: pugni al viso e calci inferti sulle vittime a terra, due giovani finiscono in ospedale
E la conclusione condivisa e diffusa è sempre la stessa: «Non ci sentiamo più al sicuro. Le serate a Milano sono sempre più invivibili. Abbiamo paura. Non è possibile vivere nel terrore costante, soprattutto davanti alla propria scuola», ha raccontato tirando le somme uno studente a Il Giorno. Un’insicurezza palpabile che, dai giovanissimi che subiscono le aggressioni notturne. Ai residenti del centro e nelle aree della movida, fino ai quartieri periferici della città, diventa sempre più insostenibile a ogni ora che passa. A ogni nuovo episodio di cronaca, sempre più cruento e allarmante.