Tenta di far abortire a calci la fidanzata minorenne: arrestato pregiudicato marocchino a Catanzaro

20 Mag 2023 14:10 - di Penelope Corrado

Un pregiudicato marocchino è stato arrestato oggi a Catanzaro per aver preso a calci la compagna incinta, minorenne, per costringerla ad abortire, provocandole lesioni per le quali la ragazzina è stata costretta a recarsi in ospedale.

Il marocchino in manette, 20 anni, deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentativo di procurato aborto. A carico dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, é stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica.

Calci alla compagna per farla abortire: il 20enne marocchino fermato dai carabinieri di Catanzaro

Come riporta la Gazzetta del Sud, i carabinieri sono intervenuti la sera del 16 maggio presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro dove si era presentata una minore, in stato di gravidanza, che lamentava di aver avuto un’accesa lite con il 20enne marocchino, suo compagno e padre del nascituro, proprio per la contrarietà alla gravidanza che l’uomo aveva evidenziato. Al culmine della lite la donna era stata colpita da diversi calci su diverse parti del corpo e si era recata in lacrime in ospedale, poi dimessa con una prognosi di 21 giorni e condotta in una struttura protetta.

Un albanese arrestato a Bologna: da 17 anni seviziava la moglie

Un altro caso di maltrattementi in famiglia è stato denunciato in provincia di Bologna. Un uomo di 50 anni, di origine albanese, è stato arrestato dai carabinieri a Calderara di Reno con le accuse di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale ai danni della moglie. La misura cautelare, ai domiciliari, è stata emessa dal Gip di Bologna su richiesta della Procura che ha coordinato le indagini, avviate lo scorso marzo quando la donna, una 46enne anche lei albanese, ha deciso di denunciare il marito.

Ai carabinieri ha denunciato di essere vittima di maltrattamenti da almeno 17 anni, in particolare dopo la nascita del secondo figlio quando il marito, già disoccupato e mantenuto dalla moglie, ha iniziato a ubriacarsi e a sfogare su di lei la sua frustrazione, con percosse e minacce di morte, alle quali si sarebbero aggiunti episodi in cui l’uomo l’avrebbe costretta a rapporti sessuali contro la sua volontà. Ad agosto 2018, la donna era stata anche ferita a una mano con un coltello. Dopo la denuncia, la 46enne ha lasciato l’abitazione insieme al figlio minorenne ed è andata a vivere presso alcuni parenti.

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