Stop al termine “razza” nella pubblica amministrazione. E gli animali? Imbarazzo nel Pd: rimedieremo

31 Mag 2023 16:03 - di Sara De Vico

Fino a che punto può arrivare l’ossessione del politicamente corretto. O semplicemente la superficialità dei “legislatori”. L’ultima mossa del Pd in materia rischia di scatenare un corto circuito. Parliamo del via libera delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera a un bizzarro emendamento che stabilisce la sostituzione della parola “razza” con “nazionalità” negli atti pubblici. Ma non specifica di più.

Nazionalità al posto di razza: e per gli animali?

La proposta presentata dal dem Arturo Scotto, che ha avuto il parere favorevole del governo ed è stata sottoscritta da tutti i gruppi, rischia di scatenare il caos nei documenti della pubblica amministrazione. L’allarme viene da alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia. “Bisognava precisare che lo stop all’utilizzo di questo termine vale solo per gli esseri umani e non per gli animali“, dicono. Eppure il testo è passato all’unanimità.

Nel mirino l’emendamento del Pd votato in commissione

“Quando è stato proposto l’emendamento del Pd a firma Scotto non si è considerato, in maniera anche un po’ leggera se non irresponsabile, il fatto che il termine razza viene utilizzato anche per le razze animali. Non c’è stata questa distinzione”, osserva preoccupato Andrea Mascaretti di FdI. “Razza è un termine che vale per i cani, per i bovini, i pesci…”. Il parlamentare si è fatto ‘portavoce’ dei dubbi di molti colleghi. Gli esempi non mancano. “Penso ai mercati ittici, che sono spesso regolati dalle amministrazioni pubbliche. Nei documenti ci sono dei riferimenti alla ‘razza’, intesa anche come singola specie ittica. In tutti questi casi, in tutti quei documenti delle pubbliche amministrazioni, mi chiedo cosa avverrà d’ora in poi. Lo stesso vale per i libri di veterinaria che riportano la parola ‘razza’. Con l’abolizione di questo termine non ci sarebbe più corrispondenza tra gli atti della Pubblica amministrazione e le definizioni utilizzate nel campo veterinario”.

FdI: la norma va cambiata escludendo gli animali

Obiezioni sensate che Mascaretti ha già avanzato durante i lavori della commissione. “Abbiamo fatto presente questo problema, ma eravamo impegnati anche su altre cose molto importanti. Se il nodo non verrà sciolto, dal mio punto di vista si creerà sicuramente un grande caos, con costi ingiustificati nel mondo della veterinaria. Bisognerà intervenire per sistemare questa faccenda. Non ha senso sostituire nel mondo animale il termine ‘razza’ con ‘nazionalità”.

Scotto: rimedieremo, è tutto risolvibile

Insomma è necessario ovviare a una frettolosa svista, la norma venga cambiata, corretta, ‘aggiustata’ per evitare equivoci. Per Arturo Scotto il problema è risolvibile. Ma non dice come. “È evidente che quel divieto è inteso per i gruppi umani, non per gli animali”, taglia corto intervistato dalla Adnkronos.  L’emendamento è stato pensato per esempio per casi come quello del “questionario famoso ‘di che razza sei?’ o del decreto regio del ’44 dove si restituiscono i diritti politici a cittadini ‘di razza ebraica’. “Il resto è tutto risolvibile. Non si può ritoccare l’emendamento, perché è stato approvato. Ma si troverà un modo”.

 

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