Scommesse e camorra: condannato a 5 anni di carcere il calciatore di serie A Armando Izzo
Il calciatore del Monza Armando Izzo è stato condannato a 5 anni di reclusione dalla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. Il coinvolgimento di Izzo nel processo nato dalle indagini della Dda sul clan camorristico Vanella Grassi riguardava presunti casi di partite combinate, risalenti al campionato di serie B 2013-2014 quando Izzo militava nell’Avellino. Izzo è stato condannato per il capo d’imputazione relativo alla partita Modena-Avellino e assolto per il capo d’imputazione relativo alla partita Avellino-Reggina. Il pm della Dda partenopea Maurizio De Marco aveva chiesto per Izzo 4 anni e 10 mesi di reclusione. Gli avvocati di Izzo, Rino Nugnes e Stefano Montone, hanno annunciato l’impugnazione in appello della sentenza.
Secondo l’accusa, il calciatore si sarebbe prestato a combinare la partita di B Modena-Avellino, finita 1-0 la squadra emiliana. Nei confronti del calciatore c’era anche un altro capo d’accusa: riguardava un’altra partita cosiddetta sospetta, ma per questa vicenda è stato assolto. Da ciò che trapela i legali del calciatore sarebbero pronti a ricorrere in appello. Oltre a Izzo sono stati condannati a un anno e sei mesi Umberto Accurso (fratello del boss pentito Antonio Accurso) e Salvatore Russo, entrambi ritenuti legati alla camorra di Secondigliano. A far decollare le indagini, sono state le dichiarazioni del boss pentito Antonio Accurso e le intercettazioni dei carabinieri.
Armando Izzo, da Scampia alla serie A
Nato nel popolare quartiere di Scampia, a Napoli, Izzo si era avvicinato al calcio grazie a papà Enzo, che lo aveva portato all’Arci Scampia, uno dei simboli della lotta all’emarginazione e alla Camorra nella periferia del capoluogo campano. A 11 anni finisce nelle giovanili del Napoli, vince lo scudetto con la Berretti, assaggia la Serie A con Walter Mazzarri. Nel mezzo aveva anche deciso di dire addio al calcio, dopo la prematura scomparsa del padre per una malattia. Poi le esperienze alla Triestina, Avellino, il Genoa e la Nazionale grazie alle ottime prestazioni il club rossoblu. Oggi la condanna.
La partita incriminata Modena-Avellino