Don Biancalani piazza un barcone davanti alla chiesa, gli chiedono di pulirla. Lui tuona: “Fascisti”
Imperversa più che mai anche sui Social don Maurizio Biancalani, il prete pistoiese che incarna la versione cattocomunista del Terzo millennio. In queste ore fa discutere l’ultima sua “pagliacciata”, che solo lui (e il vescovo di Pistoia che lo fiancheggia) la scelta di piazzare un barcone di migranti davanti alla Chiesa di Vicofaro.
Il prete di Pistoia non ha gradito l’arrivo dei vigili: “Fascisteria pistoiese”
Il Comune di Pistoia gli ha imposto di rimuovere la barca posta da qualche giorno davanti alla chiesa (a quanto sembra per ragioni igienico-sanitarie) o in alternativa di sottoporla ad un’operazione di bonifica.
A don Biancalani la richiesta non è andata giù. “Ingiunzione di oggi: la barca deve essere rimossa perché “non bonificata” – ha scritto sulla propria pagina social – fascisterie pistoiesi”.
C’è da ricordare che i problemi di ordine pubblico, ma anche di pubblica igiene, fuori e dentro la parrocchia pistoiese, sono finiti più volte sui giornali e sui tg locali. Quando non si parla di qualche suo ospite immigrato che finisce in galera per problemi con la giustizia, arrivano le foto delle condizioni in cui sono ridotti alcuni spazi della curia, inclusi luoghi che dovrebbero essere sacri. Luoghi che sono stati ridotti a un bivacco per disperati, come ha riportato anche il Secolo d’Italia.
Don Biancalani ora si paragona a don Milani
Lui, invece, non ci pensa proprio a riportare un po’ di ordine e di decoro. La parrocchia ormai, come denunciano i fedeli, è stata trasformata in una via di mezzo tra un centro di accoglienza per immigrati e un centro sociale. Presto, denunciano i residenti, anche una moschea.
Dopo aver scritto al Vaticano lamentando anche di non poter di fatto più usufruire della parrocchia, il Comitato dei residenti di Vicofaro ha lanciato il mese scorso una petizione sulla piattaforma change.org per chiedere che gli immigrati vengano ricollocati altrove, in strutture più idonee ad accoglierli. Da tempo, il sindaco di centrodestra Alessandro Tomasi ha definito la situazione insostenibile. A ottobre, il sindaco ha emesso anche un’ordinanza di sgombero della struttura, ma non è stata ancora attuata, a quanto pare. Don Biancalani, da parte sua, sa solo gridare al “fascismo. L’altro giorno, in occasione dell’anniversario di don Milani, sui social si è pure paragonato al prete di Barbiana. Cattocomunista fiero, umile un po’ meno.