Addio a Giorgio Ferrara, raffinato regista e maestro d’arte, fratello di Giuliano. Una sua intervista (video)
Raffinato, arguto, spiritoso. Così lo descrive chi ha conosciuto bene Giorgio Ferrara, nel corso di anni di lavoro e passioni varie segnati da attività poliedriche e creative. “Era mezzo secolo fa, ‘Un cuore semplice‘ con Adriana Asti e Joe Dallessandro. Era anche per me il primo film, facevo il segretario di produzione, come il mozzo di una nave. Giorgio era perfetto, come se non avesse fatto altro…”, commenta oggi sul “Foglio” il presidente della Biennale di Architettura Roberto Cicutto, amico per anni del regista, uomo di cultura e direttore artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Giorgio Ferrara se n’è andato ieri a 76 anni lasciando un vuoto umano artistico e culturale enorme. “Quando venne chiamato quale ambasciatore a Parigi della cultura italiana trasformò gli uffici in un teatro senza scomporsi. Divenne il teatro degli italiani. Resuscitò il festival di Spoleto con la stessa disinvoltura di Altri con Lazzaro….”, scrive ancora Il Foglio, il quotidiano fondato dal fratello di Giorgio, Giuliano Ferrara, giornalista e intellettuale italiano di fama.
Giorgio Ferrara, dalla regia con Ronconi alle direzioni culturali e artistico
Nato a Roma il 19 gennaio del 1947, aveva cominciato la sua attività come aiuto di Luca Ronconi, passando poi lui stesso alla regia con opere anche di Luigi Pirandello, August Strindberg, Carlo Goldoni, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Natalia Ginzburg, Cesare Musatti, Corrado Augias, con protagonisti attori come Valeria Moriconi, Andrea Giordana, Franco Citti, Gato Barbieri, Paolo Bonacelli, Ilaria Occhini, Ugo Pagliai. E l’attrice Adriana Asti, divenuta poi sua moglie nel 1982, compagna e musa di una vita.
Per il cinema Ferrara aveva diretto anche Un cuore semplice, vincendo il premio speciale ai David di Donatello 1977 e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente. Ma anche opere liriche con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano.
Negli ultimi anni si era poi intensificatala la sua attività di direttore artistico. Dal 2003 al 2007 ha guidato l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e dal 2007 al 2020 il Festival dei Due Mondi di Spoleto. In quest’ultima stagione aveva accettato di far parte lui stesso del cast dello spettacolo Testimone d’accusa, tratto da una pièce di Agatha Christie, sotituito poi dal regista Geppy Gleijeses. Nel 2021 era stato nominato direttore artistico dello Stabile del Veneto, ruolo da cui si era dimesso ad aprile scorso.
Il ricordo del Festival dei Due Mondi di Spoleto
“Il mondo della cultura e del teatro italiano perde una delle voci più significative degli ultimi anni”. Lo ricorda così la Fondazione Festival dei Due Mondi. L’affetto dei collaboratori, delle maestranze e di tutta la città di Spoleto testimonia la sua capacità di entrare in contatto con i luoghi e con le persone.
”Il segno di Ferrara nella storia del Festival passa attraverso gli artisti di rilevanza mondiale che ha saputo portare a Spoleto edizione dopo edizione – ha detto Monique Veaute direttrice artistica del Festival dei Due Mondi – alla sua grande conoscenza del Teatro si deve la presenza di nomi come Luca Ronconi e Robert Wilson così come significative sono state le sue regie da Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti a Gogo no eiko di Hanz Werner Henze, dal Giro di vite di Benjanim Britten alla trilogia di Mozart (Così fan tutte, Le nozze di Figaro e Don Giovanni)”.
Sotto la direzione di Ferrara hanno calcato le scene spoletine artisti come Eleonora Abbagnato, Mikhail Barishnikov, Roberto Bolle, Peter Brook, Andrea Camilleri, Romeo Castellucci, Lucinda Childs, James Conlon, Marion Cotillard, William Dafoe, Emma Dante, Gérard Depardieu, John Malkovich, Riccardo Muti, Charlotte Rampling, Tim Robbins, Isabella Rossellini, Giancarlo Sepe, Roberto Saviano, Franca Valeri e molti altri ancora.