Tel Aviv rende omaggio ad Alessandro Parini: fiori e Inno di Mameli. Il video dell’attentatore ucciso dagli agenti
Non solo cittadini israeliani, ma anche turisti, sul lungomare di Tel Aviv, stanno rendendo omaggio in queste ore al luogo dove è stato ucciso in un attentato il giovane italiano Alessandro Parini. Tanti lumini e mazzi di fiori sono stati posti accanto alla fotografia del giovane avvocato romano, morto ieri in un attacco terroristico.
Sul lungomare di Tel Aviv per Alessandro Parini una bandiera italiana e scritte contro il terrorismo
Sotto l’immagine c’è una scritta in inglese e in ebraico che dice: “Il giovane popolo di Israele abbraccia il giovane popolo di Italia”. Su un altro foglietto dedicato a Parini campeggia la scritta: “Il terrorismo cancro della nostra società”.
Accanto alla fotografia dell’avvocato romano sono state adagiate la bandiera italiana e quella israeliana: un giovane ha poi fatto risuonare l’inno di Mameli dal telefonino.
Sull’erba sono rimasti i segni lasciati dai pneumatici dell’auto che ha investito Parini e anche qualche frammento dell’auto dell’attentatore. In queste ore stanno circolando in rete i video amatoriali dell’attacco: in uno dei più drammatici si vedono le ultime fasi dell’attentatore, freddato sul lungomare di Tel Aviv.
Surveillance camera footage shows the deadly car-ramming attack in Tel Avivpic.twitter.com/xxjWO3wUDu
— Emanuel (Mannie) Fabian (@manniefabian) April 7, 2023
Lo strazio dei genitori dell’avvocato romano
Sono usciti di casa con un zaino, qualche busta e dei fiori in mano, i genitori di Alessandro Parini, il ragazzo rimasto ucciso ieri nell’attentato a Tel Aviv. Il ragazzo, che aveva 35 anni, viveva nel quartiere a pochi passi da Trastevere e lavorava in un noto studio legale dei Parioli, ma era cresciuto all’Eur. La speranza dei genitori – secondo quanto filtra – è quella di un ritorno rapido della salma in Italia per poter celebrare i funerali. «La semplicità, la riservatezza, e la modestia” erano i segni distintivi di Alessandro dicono i genitori del giovane. “Dove è arrivato e i traguardi da lui ottenuti – aggiungono – non li conosceva nessuno, solo lo studio per cui lavorava. Alessandro era fatto così”.
Attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni. Per queste accuse gli inquirenti della Procura di Roma hanno aperto un fascicolo di inchiesta in relazione alla morte di Parini. I magistrati dell’antiterrorismo, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, hanno già ricevuto una prima informativa da Digos e Ros.