Piantedosi alla sinistra: “Sfido chiunque a gestire 6mila arrivi in un fine settimana con mezzi ordinari”
“Sì è fatto ricorso allo Stato di emergenza anche per i profughi provenienti dall’Ucraina per avere strumenti di gestione del fenomeno che siamo adeguati al forte impatto causato dall’arrivo concentrato di persone. Quando in un fine settimana ne arrivano 6mila io sfido chiunque con strumenti ordinari a trovare loro un’adeguata e dignitosa sistemazione“. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è chiamato ancora una volta a specificare la necessità pratico-operativa dello stato d’emergenza proclamato dal governo italiano; a fronte dell’ingresso inedito di migranti verificatosi dall’inizio dell’anno; e di fronte all’incombente problema di afflussi provenienti dalla Tunisia. Piantedosi ha parlato al convegno promosso dal sindacato di Polizia Coisp: ‘La Sicurezza nelle Aree Metropolitane‘. Precisando che “l’emergenza non è una connotazione del fenomeno ma uno strumento tecnico“.
Piantedosi: “Sfido chiunque a gestire 6mila in un fine settimana con mezzi ordinari
Di fronte all’insorgere del Pd e delle Ong ancora in queste ore il ministro ha chiarito un altro punto nevralgico del dibattito in corso. Il titolare del Viminale si dice “fermamente convinto che anche sulla protezione speciale si troverà “il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi di natura umanitaria e costituzionale”; senza “svilire l’alto valore di un istituto giuridico trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione di accesso al soggiorno nel territorio nazionale”. Sul tema è intervenuto ha aggiunto il titolare del Viminale, fermamente convinto che anche sulla protezione speciale si troverà “il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi di natura umanitaria e costituzionale” senza “svilire l’alto valore di un istituto giuridico trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione di accesso al soggiorno nel territorio nazionale”.
Coisp: “Già nel 2020 denunciammo gli effetti negativi della protezione speciale”
Sul tema si è espresso durante il congegno anche il segretario generale del Coisp, Domenico Pianese ricordando che già nel 2020 il suo sindacato aveva “denunciato gli effetti negativi legati all’istituto della protezione speciale“. L’immigrazione clandestina, ad oggi, “è uno dei principali fenomeni di allarme sociale – ha detto- ; non caso la gestione dei flussi migratori impiega ogni giorno migliaia di appartenenti alle forze di Polizia. E’ il motivo per cui già da ottobre del 2020 come sindacato Coisp abbiamo denunciato gli effetti negativi legati all’istituto della protezione speciale”. “Ma a minare la pubblica sicurezza – ha aggiunto Pianese – ci sono anche i rischi di un’emarginazione sociale aggravata dalla crisi pandemica e da quella economica. Le grandi città italiane, infatti, sono caratterizzate da ‘quartieri ghetto’; con altrettante piazze di spaccio, nei quali va assolutamente riaffermata la presenza dello Stato: non solo attraverso una maggiore presenza di agenti atti al controllo del territorio; ma anche attraverso i servizi di assistenza sociale e la lotta alle occupazioni abusive delle case popolari”.