Monica ha difeso l’amica dalle molestie di un gruppo di rumeni: subisce un pestaggio, nessuno muove un dito
«Prima i pugni, poi i calci… Al solo ricordo di quei minuti terribili che non finivano mai, mi si gela ancora il sangue. Stavo a terra dolorante, quegli uomini continuavano imperterriti a colpirmi… ». E’ questo il racconto, sul Corriere.it, di Monica Bizaj, 48 anni, che ha reso nota la sua disavventura. Avvenuta il sabato di Pasqua a Monfalcone (Gorizia).
La donna è stata brutalmente picchiata da un gruppo di cinque rumeni ubriachi. Il motivo: aveva difesa la sua amica che il branco aveva preso di mira. «Io e lei eravamo tranquille a trascorrere la serata in un locale, finché sono entrati alticci prendendola subito pesantemente di mira… Battute sessiste, palpeggiamenti… Nessuno nel locale interveniva per bloccarli, allora ho detto loro di lasciarla stare, che volevamo stare tranquille. E quegli uomini, per tutta risposta, mi hanno trascinata fuori picchiandomi, scaraventami a terra, infierendo contro di me senza che nessuno tra i tanti passanti che assistevano alla scena intervenisse, senza che neppure uno dei numerosi spettatori dell’aggressione dicesse o facesse qualcosa per salvare due donne indifese dall’assalto di cinque uomini fuori controllo».
Monica, informa il Corriere.it. da anni si batte come volontaria e fa parte dell’associazione “Sbarre di zucchero”. Non ci ha pensato due volte la sera della vigilia di Pasqua per proteggere l’amica dalle indesiderate avances e dalle attenzioni moleste di quel branco di uomini: l’ha pagata pesantemente, rimediando «una costola fratturata – è la diagnosi del Pronto soccorso di Monfalcone – con versamento pleurico, ematomi, ecchimosi, lesioni giudicate guaribili in 28 giorni di prognosi». Uno dei responsabili sarebbe già stato individuato, ora gli investigatori sono alla ricerca dei quattro complici. I cinque rumeni lavorano presso Fincantieri che, ci si augura, dovrebbe prendere provvedimenti.